Sos pronto soccorso. "In arrivo cinquanta specialisti in più e stipendi migliori"

L’assessore regionale alla Salute Bezzini punta alle assunzioni e a incentivi per tamponare le criticità dell’emergenza-urgenza. Rebus ambulanze: "Cruciale la convergenza con le associazioni"

Pronto soccorso (foto repertorio)

Pronto soccorso (foto repertorio)

Firenze, 7 agosto 2022 - Cinquanta nuovi medici nei pronto soccorso entro fine anno. E, da settembre, i primi cantieri finanziati con il Pnrr per ospedali di comunità e servizi territoriali. Sono due delle novità della Regione Toscana per rispondere ai problemi dell’emergenza-urgenza, sempre più spesso oggetto di disservizi, lamentele e fughe di personale. A fare il punto è l’assessore regionale alla Salute, Simone Bezzini.

Assessore Bezzini, perché tanti problemi?

"La sanità pubblica toscana e italiana, provata da oltre due anni di pandemia, sta attraversando una fase particolare, da un lato con elementi di criticità e dall’altro con opportunità di investimenti e riorganizzazione che hanno visto il ministro Speranza intraprendere un lavoro importante. Tra i settori che, più di altri, stanno attraversando una fase complessa c’è l’emergenza-urgenza, principalmente per la carenza nazionale di medici".

Che fare quindi?

"In Toscana abbiamo attivato due nuovi concorsi per assumere sia medici di medicina d’urgenza che di medicina interna, che sulla base degli ultimi protocolli regionali sono un valido supporto nella presa in carico dei pazienti nei pronto soccorso. Si può presentare domanda fino al 22 agosto e, una volta concluso l’iter, potremo assumere oltre cinquanta nuovi medici entro fine anno, sempre che vi siano sufficienti partecipanti. Abbiamo poi riaperto dopo anni le iscrizioni ai corsi Deu per l’emergenza sanitaria territoriale, sono state assunte nuove linee organizzative sui pronto soccorso e incrementati i contratti di formazione specialistica post laurea. Sui pronto soccorso c’era anche un pacchetto di proposte definito in conferenza Stato-Regioni che, a causa della crisi di governo, non troverà coronamento. Per questo stiamo studiando una legge regionale che recepisca parte di quelle idee, dando più incentivi a chi lavora in pronto soccorso (e che voglio ringraziare) e allargando la platea di professionisti".

Ci sono grandi polemiche anche sul sistema delle ambulanze. Come pensate di riorganizzarlo?

"Stiamo progettando un nuovo modello, che ha avuto applicazioni positive in tanti territori, fondato su un diverso mix tra multiprofessionalità, organizzazione dei mezzi di soccorso e più capillarità territoriale. Il percorso è a buon punto ma è importante la convergenza di tutti: a partire da associazioni di volontariato e sindaci".

Oggi, in assenza di risposte sul territorio, tutto passa dall’emergenza-urgenza. Assessore, come se ne esce?

"Stiamo programmando il rafforzamento dell’assistenza territoriale sulla base delle linee Pnrr e del Dm77. È fondamentale potenziare la medicina generale che sconta a sua volta la carenza di medici di famiglia. Siamo fra le poche Regioni ad aver finanziato con proprie risorse 49 borse aggiuntive di medicina generale, che si aggiungono alle 100 previste dallo Stato e alle 51 finanziate dal Pnrr. In tutto, quindi, in Toscana ce ne saranno 200".

Per anni si è accentrato, ora torneranno le strutture territoriali?

"Il Pnrr prevede case, ospedali di comunità e centrali operative territoriali, da ultimare entro il 2026. Ci sono poi altri finanziamenti come l’articolo 20, per un totale di oltre 1 miliardo di investimenti in Toscana per medicina di prossimità, cure intermedie, rete ospedaliera, tecnologie e telemedicina, per la quale abbiamo progetti anche con i sindacati dei pensionati. A fine estate partiranno i primi cantieri. È necessario però che a livello nazionale venga sviluppato il lavoro intrapreso dal ministro Speranza, con l’aumento del fondo sanitario e la rimozione dei vincoli per la spesa del personale".