La Spezia, investimento da 270 milioni sul porto

Investimenti e riflessi occupazionali: la svolta per lo sviluppo. Ottanta posti di lavoro in più

Interessante piano di sviluppo per il porto: Lsct protagonista dell’operazione

Interessante piano di sviluppo per il porto: Lsct protagonista dell’operazione

La Spezia, 30 luglio 2022 - Se tutto filerà liscio, nel 2026 il porto della Spezia - oltre al nuovo molo dedicato alle navi da crociera - potrà ospitare portacontainer da 400 metri di lunghezza e produrre meno inquinamento di ora. In mezzo c’è la partita dai dragaggi, l’ampliamento del molo Ravano (possibilmente fruendo dei fanghi oggetto degli escavi miscelati al cemento), l’elettrificazione delle banchine, gli aspiratori di fumo da affiancare alle navi.

Ieri la firma che delinea nero su bianco investimenti e riflessi occupazionali legati alla realizzazione delle opere del terzo bacino previsto dal piano regolatore portuale del (lontano) 2006. Così – esaurita da stagione dei ricorsi finita, avviata dall’ente di via del Molo la politica dell’ascolto a 360 gradi – il presidente dell’Autorità di Sistema portuale del Mar Ligure Orientale Mario Sommariva e il presidente de La Spezia Container Terminal (controllata dal Gruppo Contship) hanno trovano la quadra per la "revisione non sostanziale" del cosiddetto accordo sostitutivo che fissa - fino al 2067 - la durata della concessione demaniale connessa al piano d’impresa che prevede investimenti e nuova occupazione. Alle porte, solo per l’ampliamento del molo Ravano e l’infrastrutturazione tesa alla movimentazione dei container, c’è una iniezione, da parte del concessionario, di 220 milioni di euro (metà destinati alla realizzazione delle opere civili, il resto al cosiddetto equipment, ossia maxigru e mezzi operativi di nuova generazione). Considerando altri nuovi investimenti da realizzare (per l’ampliamento del molo Garibaldi dopo un analisi di mercato nel 2032) e quelli già realizzati dal 2012 la proiezione porta a 277 milioni di euro, con indotta possibilità di un ritocco al rialzo della concessione.

Riflessi rilevanti sul piano dei posti di lavoro. I dipendenti diretti di Lsct passeranno dai 615 attuali a 694 nel 2026, con un impatto occupazionale esterno ed indotto che, secondo le previsioni in progress, avrà il suo apice nel 2033, con 2900 unità in luogo delle 2256 attuali: insomma 644 nuovi posti di lavoro in totale, fra diretti e indotti. Ciò in parallelo alla crescita del traffico annuale dei container: passerà dal milione e 215mila attuali al milione e 900mila a regime, con una capacità di banchina di 2 milioni.