Pizza, che passione: gli italiani ne mangiano quasi 8 chili a testa

Ecco la top ten delle pizze più ordinate dagli italiani nel 2022 e le differenze con la 'pinsa'

Pizza (foto Ansa)

Pizza (foto Ansa)

Firenze, 17 gennaio 2023 - La pizza rappresenta il nostro marchio di fabbrica nel mondo. Gli stranieri infatti tendono ad accostare questo piatto all’Italia, una vera e propria specialità che ha consentito al nostro paese di avere una grande riconoscenza a livello gastronomico. Patrimonio dell’Unesco dal 2017, la pizza viene festeggiata non solo oggi, 17 gennaio, nel corso della Giornata mondiale della Pizza, ma anche il 9 febbraio negli Usa durante il National Pizza Day. Paese che vai, pizza che troviAll’estero la pizza napoletana è la preferita, è uno dei piatti più diffusi, seguita dagli spaghetti, dal cappuccino e dal caffè espresso. Ma anche se la patria è la Campania, è proprio il caso di dire "regione che vai, pizza che trovi". Ogni regione infatti la personalizza in base alle tradizioni e ai prodotti della propria terra. Così in Trentino Alto Adige troviamo la pizza tirolese con speck, pancetta e cipolla, mentre nelle località di mare abbiamo delle ottime pizze allo scoglio. All’estero la pizza diventa una base neutra su cui abbinare ingredienti spesso insoliti in maniera ardita: il Belgio adora la pizza con l’ananas, la Francia insaporisce con formaggio di capra e prosciutto, Germania, Austria e Svizzera prediligono le patatine fritte, salame e bacon e nei paesi dell’Est la pizza si fa decisamente sostanziosa con abbondanti quantità di cipolla, peperoni, panna acida, formaggi vari e altro ancora.I benefici della pizza “Sua maestà” la Pizza è un prodotto che contiene nutrienti benèfici, è consigliata dai nutrizionisti ed è la regina di uno stile alimentare equilibrato e corretto. Infatti gli ingredienti classici e di base sono farina, pomodoro e mozzarella, elementi tipici della dieta mediterranea. La farina contiene cereali e carboidrati, il pomodoro contribuisce all’apporto vitaminico, la mozzarella è ricca di proteine animali. E poi l’olio extravergine di oliva che è il grasso vegetale più sano, il basilico che apporta proprietà antisettiche e favorisce la digestione, l’origano che stimola l’appetito ed è antidolorifico.I maggiori consumatori al mondoLa passione per la pizza è planetaria, ma chi ne mangia di più al mondo? Gli americani che sono i maggiori consumatori con 13 chili a testa mentre gli italiani guidano la classifica in Europa con 7,8 chili all'anno, e staccano spagnoli (4,3), francesi e tedeschi (4,2), britannici (4), belgi (3,8), portoghesi (3,6) e austriaci che, con 3,3 chili di pizza pro capite annui, chiudono la classifica.Un giro d'affari miliardarioCon un fatturato che sale a oltre 15 miliardi di euro all'anno la pizza, come afferma Coldiretti, si conferma un tesoro del Made in Italy simbolo del successo della dieta mediterranea nel mondo. La pizza è anche la colonna portante di un sistema economico costituto da 121mila locali in Italia dove si prepara e si serve, grazie ad una occupazione stimata dalla Coldiretti in 100mila addetti a tempo pieno e a di altrettanti 100mila nel weekend.Quante se ne sfornano?In Italia, stima la Coldiretti, si sfornano 2,7 miliardi di pizze all'anno che in termini di ingredienti significano durante tutto l'anno 200 milioni di chili di farina, 225 milioni di chili di mozzarella, 30 milioni di chili di olio di oliva e 260 milioni di chili di salsa di pomodoro. Le pizze più ordinate del 2022 In base alla classifica stilata da Deliveroo, le 10 pizze più ordinate nel 2022 vedono in testa la Margherita seguita da Diavola al secondo posto, Bufala al terzo, quattro formaggi in quarta posizione, capricciosa al quinto posto, marinara al sesto, Napoli al settimo, all'ottavo posto la quattro stagioni, al nono l'Americana con wurstel e patatite e al decimo posto troviamo quella a prosciutto e funghi.Pizza vs PinsaLa pizza napoletana non va confusa la Pinsa romana che ha un'origine ben più antica. La pinsa, nome che deriva dal latino pinsere (schiacciare, allungare), nasce come rivisitazione moderna di una ricetta che risale ai tempi dell’antica Roma quando i contadini, grazie alla macinazione dei cereali (miglio, orzo e farro) e all’aggiunta di sale ed erbe aromatiche, preparavano queste focacce. Addirittura Virgilio, nell’Eneide, la racconta come base per poggiare diverse vivande e molti la ritengono l’antenata ufficiale della celebre pizza. La pinsa romana, dopo un lungo percorso, è arrivata fino a noi e si è evoluta nel tempo, mostrando le sue velleità, da semplice focaccia povera a prodotto moderno di lustro, garantendosi, perfino, un suo marchio registrato. Questo prodotto negli ultimi anni è diventato un vero e proprio cult da avere nel proprio menù, viene venduto e gustato in migliaia di ristoranti e pizzerie sparse in tutto il mondo. Una via di mezzo tra focaccia e pizza, è un articolo che ha conquistato tutta l’Italia. A favorire la digeribilità della pinsa, ma anche la sua friabilità e fragranza, sono le lunghe lievitazioni, l'alta idratazione dell'impasto (80% di acqua) e il mix di farine. La morbidezza dell'interno della pinsa è frutto soprattutto della farina di riso, a quest'ultima spetta il compito di "fissare" l'acqua versata nell'impasto durante la cottura. Questo prodotto, che sotto certi aspetti è più simile a una focaccia, è considerato un’eccellenza dagli esperti di arte bianca. Ma quali sono le differze tra la pizza e la pinsa? Rispetto alla pizza tradizionale, la pinsa ha meno calorie e la sua leggerezza è in effetti la sua caratteristica principale che la rende adatta a vari tipi di condimenti: dal classico pomodoro e mozzarella alle creme con verdure e salame, ma anche stracciatella o salmone da aggiungere come tocco finale di bontà. La lista di abbinamenti possibili è davvero lunghissima. Altra differenza non da poco è la forma ovale. Senza dimenticare l’estrema versatilità: la pinsa infatti si può tagliare e riempire o semplicemente condire sia a caldo che a freddo.Maurizio Costanzo