Piscine, terrazze, scalinate, gazebo: quanti sfregi al paesaggio marino

Le violazioni riscontrate al Giglio, a Giannutri, a Forte dei Marmi. E recupero di prezioni reperti archeologici

Il servizio all'Isola di Montecristo

Il servizio all'Isola di Montecristo

Firenze, 6 giugno 2020 - Dal 30 luglio al 30 ottobre 2019, nell’ambito della “Campagna a tutela del patrimonio paesaggistico e dei siti archeologici”, disposta sull’intero territorio nazionale dalla Divisione unità specializzate Carabinieri ed eseguita congiuntamente a militari del 4° Nucleo Carabinieri elicotteri di Pisa, del Nucleo Carabinieri subacquei di Genova, del Reparto Carabinieri del parco nazionale “Arcipleago toscano”, Nas Livorno., Nil Livorno, Nil Lucca  e funzionari Mibact di zona e l’ausilio della motovedetta dell’Arma di Porto Santo Stefano, il Nucleo TPC ha monitorato siti archeologici terrestri, marini ed aree paesaggistiche. Ecco i servizi eseguiti.

A Portoferraio e presso l’Isola di Montecristo, in località Punta del Diavolo, sono stati recuperati sei reperti archeologici frammentati, parti di anfora di produzione gallica del II – III sec. D.C., localizzate ad una profondità compresa tra i 35 ed i quaranta metri, appartenenti ad un relitto di epoca medio-imperiale posto ad un profondità di circa 60/70 metri.

A Porto Azzurro, nell’area del porto turistico, sono stati rinvenuti sul fondale marino numerosi frammenti di ceramica appartenenti sia ad anfore romane sia a suppellettili di epoca postclassica, tra cui maiolica decorata e vasellame. I reperti recuperati, il cui valore è stato quantificato in cinquemila euro, sono stati lasciati presso quel Comune per un primo intervento di dissalazione ed il successivo restauro da parte del funzionario Mibact presente durante tutte le operazioni svolte. 

A Castiglione della Pescaia, è stato denunciato in 49enne legale rappresentante di un locale camping per aver realizzato all’interno della struttura ricettiva, costruzioni ed opere in assenza di autorizzazione.

All’Isola di Giannutri è stata denunciata una imprenditrice 90enne residente nella provincia di Arezzo per aver costruito nella sua proprietà, posta in area sottoposta a vincolo archeologico diretto, una terrazza, ballatoi in cemento e scale scavate nella roccia per avere accesso all’approdo sottostante.

All'Isola del Giglio sono stati denunciati due imprenditori rispettivamente di 76 e 77 anni per aver realizzato nella loro proprietà, posta in area sottoposta a vincolo paesaggistico diretto, una piscina ed una serie di manufatti in muratura.

Infine a Forte dei Marmi è stato denunciato il titolare di una struttura balneare, un 60enne residente a Massarosa, per aver realizzato all’interno del bagno un gazebo ed installato vetrate scorrevoli presso la sala bar in difformità alle autorizzazioni rilasciate dalla Soprintendenza Archeologia   Belle Arti e Paesaggio per le province di Lucca e Massa Carrara.

Maurizio Costanzo