Piano vaccini, altre due categorie da tutelare. E più dosi per coprire subito gli over 80

Attenzione alla fascia tra i 65 e i 79 anni e ai malati cronici. Oggi colloquio tra il presidente della Toscana Giani e il ministro Speranza

La Toscana vuol mettere al riparo con i vaccini le categorie più fragili

La Toscana vuol mettere al riparo con i vaccini le categorie più fragili

Firenze, 22 febbraio 2021 - Toscana verso una rimodulazione del piano vaccinale. Che è stato lasciato ‘open’, flessibile, proprio per consentire interventi in corso d’opera, al mutare delle situazioni. Per ora purtroppo cambia poco perché i vaccini arrivano al rallentatore: troppo pochi anche a marzo, secondo le ultime previsioni. In tutto 405.150. Il governatore toscano Eugenio Giani oggi busserà a Roma al ministro per la Salute, Roberto Speranza. Tra gli argomenti, proprio il piano vaccinale. Il problema più grande continua a essere la scarsità di farmaci, anche di questo Giani parlerà con il ministro, ma l’intenzione è di spingere sull’acceleratore la vaccinazione della popolazione maggiormente esposta ai peggiori rischi del contagio. Giani, dopo aver aperto le porte al contributo del privato sociale, che sarà uno dei tre assi portanti della campagna vaccinale, ha pensato di rimettere ordine alle priorità per accelerare gli effetti positivi della vaccinazione sulla salute collettiva. L’idea è questa: continuare con la vaccinazione degli over 80 con i medici di famiglia, la Toscana ha fatto questa scelta come prima e, a ora, unica Regione, anche se è appena stata siglata l’intesa a livello nazionale, tra governo, Regioni e sindacati per il coinvolgimento dei medici di medicina generale nella vaccinazione. Al momento ai 2.765 medici di famiglia non possono essere consegnate più di 32mila dosi a settimana. Un po’ perché i vaccini scarseggiano, un po’ perché il meccanismo deve essere oliato, anche per la complessità di conservazione del farmaco Pfizer. Un bel numero, 32mila dosi, se non fosse che gli anziani con ottant’anni e più in Toscana sono 320mila e di questo passo servirebbero cinque mesi per completare la vaccinazione con la doppia dose. Stamani partono 8.814 dosi scongelate dalle farmacie ospedaliere proprio per loro. Ma ci sono due corpose fasce di popolazione più esposte ai rischi del virus che ancora non sono state collocate: i pazienti fragili e quelli nella fascia di età compresa fra i 65 e i 79 anni.

In Toscana sono 865mila i cittadini di tutte le età che hanno esenzioni al ticket per patologia: oltre la metà soffre di malattie cardiovascolari e diabete. Proprio per queste persone, secondo Giani, la vaccinazione dovrebbe partire subito. Secondo la teoria dei tre assi portanti, dovrebbe essere l’Asl a effettuare le vaccinazioni dei fragili nei grandi hub e nei centri vaccinali. Aspettare che i medici di famiglia abbiano finito la vaccinazione degli over 80 è un rischio che è meglio evitare. Poi ci sono le persone tra i 65 e i 79 anni (circa 620mila), alcuni ricompresi tra quelli con patologie, altri in salute. Ma oltre i 70 anni, anche in buone condizioni di salute, il virus può avere conseguenze insidiose. Ancora dosi con il contagocce. Il nuovo cronoprogramma degli arrivi prevede la consegna proprio oggi di 44.460 dosi di Pfizer e di altre 248.040 dosi nel mese di marzo, cadenzate il primo, l’8, il 15 il 22 e il 29: tutti i lunedì. Moderna dovrebbe distribuire 17.700 dosi il 27 febbraio e complessivamente 59.600 a marzo con un calendario ancora da definire. Rallenta AstraZeneca che ha fissato la prossima consegna fra il 3 e il 6 marzo di 27.600 dosi, 10.100 il 13 marzo, poi 27.200 il 20 e 32.600 il 27 per un totale di 97.500 per l’intero mese. Il piatto piange. Con questo passo e questi numeri difficile pianificare le agende.