Ma il nuovo piano rifiuti è ancora nei cassetti

La segretaria del Pd dà la sferzata al partito ("Fare presto e con rigore"), però in commissione Ambiente ancora non c’è traccia

Discariche abusive

Discariche abusive

Firenze, 26 aprile 2021 -  Fa parte del programma di legislatura della giunta Giani, è stato tema centrale della battaglia elettorale, è chiamato in causa anche dall’inchiesta della Dda e della procura di Firenze. E’ il nuovo piano dei rifiuti della Regione Toscana, abbozzato dalla giunta Rossi e lasciato in eredità con molti punti interrogativi.

Ieri nell’intervista alla "Nazione" la segretaria toscana del Pd Simona Bonafè è stata chiara: serve un cambio di passo. "La Regione deve presentare in tempi rapidi l’aggiornamento del nuovo piano dei rifiuti alle normative europee sull’economia circolare che puntano su riciclaggio e riduzione del conferimento in discarica, con impianti adeguati e moderni per la chiusura del ciclo in Toscana e non fuori - ha detto - . Non abbiamo tempo da perdere. Il nuovo piano dei rifiuti deve anche garantire in modo trasparente alle imprese dei nostri distretti procedure semplificate ma rigorose per smaltire gli scarti e non doversi rivolgere al miglior offerente con il rischio di aprire la strada a traffici illeciti".

L’assessora all’Ambiente Monia Monni ha messo fin da subito mano al piano, corposo e articolato. Al momento però non c’è traccia di un percorso amministrativo che porti alla sua approvazione. In Commissione ambiente non è stato ancora discusso niente sul tema. "Ora parlano di piano rigoroso, nella scorsa legislatura hanno parlato di rifiuti solo quando l’opposizione sollevava il tema - sottolinea Elisa Montemagni, capogruppo della Lega e membro della Commissione Ambiente - Siamo in ritardo di anni in cui evidentemente qualcuno ha approfittato". Il piano ereditato da Rossi prevedeva tra i capisaldi una raccolta differenziata spinta al massimo, l’impianto di bioraffineria a Stagno per recuperare risorse dagli scarti, si diceva no a nuovi impianti di termovalorizzazione (stoppato quello di Case Passerini nella piana fiorentina). Giani in campagna elettorale dopo molte polemiche aveva sottolineato che il piano rifiuti e il piano bioraffineria sarebbero stati condiviso con i sindaci. Il M5Stelle si era battuto per dire no all’impianto di trasformazione di Stagno mentre la Lega aveva proposto un termo in tre macro aree della Toscana. Tutti d’accordo sul ricorrere al minimo alle discariche. Ma il destino è appeso ancora alle discariche, costose e simbolo di un modo di trattare i rifiuti senza idee.