"Banche in Toscana, il peggio è alle spalle" / VIDEO

Patuelli, presidente di Abi dopo le crisi Mps, Etruria e PopVi: "Superata la fase più difficile". Ma l'offerta di credito resta superiore alla domanda

Antonio Patuelli

Antonio Patuelli

Ravenna, 18 novembre 2019 - Sopravvissuto con inevitabili ferite alle crisi di Mps, Banca Etruria, Popolare di Vicenza che qui aveva creato il secondo polo di espansione dopo il nordest e agli scossoni di Carige, il mondo del credito toscano vive di ex banche locali assorbite da gruppi nazionali del nord - Intesa San Paolo e Banco Bpm in primis - e del diffuso sistema cooperativo.

Se nel mondo della globalizzazione bancaria ha ancora senso parlare di di dimensione locale del credito, l'onere di questo ruolo ricade sulle banche di origine cooperativa, storicamente diffuse nella regione. A margine dell'annuale incontro con la stampa nazionale, Antonio Patuelli, presidente dell'Associazione Bancaria Italiana, ha parlato del momento attraversato dal sistema creditizio in Toscana. "Ciò che interessa ad Abi è che in ogni territorio la clientela disponga dei servizi e dei prodotti ai quali è interessata e che operi pienamente il regime di concorrenza" dice Patuelli a Nazione.it . Quanto al sistema cooperativo, la decisione riguardo agli accorpamenti spetta agli azionisti e alla volontà dei consigli di amministrazione in stato di salute ordinaria per gli istituti". Riguardo alle crisi attraversate dai maggiori gruppi, Patuelli ravvisa che "sulla base degli indicatori forniti dagli organi di vigilanza, la situazione più difficile sembra alle spalle". "Semmai - conclude - in Toscana attualmente c'è maggiore offerta di credito rispetto alla domanda".