Papa Francesco in Iraq, un viaggio storico. "Vengo come pellegrino di pace"

Bergoglio è partito da Fiumicino per una visita epocale dal fortissimo significato religioso e politico. I timori per la sicurezza e la pandemia

Un messaggio di benvenuto per il Papa (foto Dire)

Un messaggio di benvenuto per il Papa (foto Dire)

Roma, 5 marzo 2021 - Papa Francesco è partito stamani per l'Iraq, un viaggio storico, epocale. Il Papa è partito dall'aeroporto Leonardo da Vinci di Fiumicino per il viaggio programmato di quattro giorni in Iraq, durante il quale il Pontefice, a Najaf, la città santa dei musulmani sciiti, incontrerà il grande ayatollah, Sayyd Ali Al-Husaymi Al-Sistani.

Scortato da auto della sicurezza della Santa Sede e della Polizia di Stato, Bergoglio a bordo della Ford Fiesta del Vaticano, ha varcato poco dopo le 7 una delle porte carrabili dello scalo romano, per raggiungere subito dopo la piazzola di parcheggio riservata all'aereo di Alitalia. A porgere i saluti al Pontefice, poco prima che si imbarcasse, c'erano, fra gli altri, l'amministratore delegato di Adr, Marco Troncone, il Commissario Straordinario di Alitalia, Giuseppe Leogrande, il direttore Generale Enac Alessio Quaranta, oltre a diverse autorità civili e religiose.

Il Papa, come di consueto con la borsa nera tenuta nella mano sinistra, la mascherina bianca sul volto, appoggiandosi con la destra al corrimano della scaletta dell'aereo, ha poi raggiunto il portellone di ingresso dell'aeromobile. Da qui, poco prima di entrare all'interno, si è soffermato brevemente a salutare il comandante del volo e le due hostess che lo attendevano, quindi si è voltato verso le autorità presenti per porgere loro un saluto.

Un viaggio storico che Bergoglio ha fortemente desiderato e che ora realizza sfidando pandemia e sicurezza. "Finalmente sarò tra voi. Desidero tanto incontrarvi, vedere i vostri volti, visitare la vostra terra, antica e straordinaria culla di civiltà", ha detto in un videomessaggio al popolo iracheno a poche ore dalla partenza. Una visita all'insegna della pace e della speranza. Un viaggio pastorale ma anche politico. "Vengo come pellegrino penitente per implorare dal Signore perdono e riconciliazione dopo anni di guerra e di terrorismo - sono le parole del Pontefice - per chiedere a Dio la consolazione dei cuori e la guarigione delle ferite». Ai cristiani, che hanno sofferto in questa terra una dura persecuzione per mano dell'Isis il Papa dice che vuole portare loro «la carezza della Chiesa".

E nella terra di Abramo, il padre di tutte le religioni monoteiste, Bergoglio rilancia la via del dialogo: "In questi tempi duri di pandemia, aiutiamoci a rafforzare la fraternità, per edificare insieme un futuro di pace. Insieme, fratelli e sorelle di ogni tradizione religiosa. Da voi, millenni fa, Abramo incominciò il suo cammino. Oggi sta a noi continuarlo, con lo stesso spirito, percorrendo insieme le vie della pace!".

A garantire l'incolumità del Papa e delle persone che lo accompagnano sono le forze di sicurezza irachene, di concerto con la Gendarmeria vaticana. Quanto alla presenza di eventuali rafforzi da parte delle forze occidentali, presenti in Iraq, dal Vaticano fanno sapere che "la sicurezza è sempre nelle mani del Paese ospitante" che decide come organizzarla al meglio. Papa Francesco molto probabilmente si muoverà con un'auto blindata.

C'è poi la pandemia e l'Iraq vive proprio in questi giorni il suo lockdown con la chiusura di tutti i luoghi pubblici, comprese le moschee. Centellinate le presenze agli eventi con il Papa; l'unico appuntamento con più persone, circa 10mila, si terrà nello stadio di Erbil, in Kurdistan, dove domenica 7 marzo il Papa celebrerà la Messa.

Una «visita storica»: con queste parole il governo iracheno annuncia l'arrivo di Papa Francesco. Il presidente della Repubblica Barham Salih ha affermato che la visita contribuirà a rafforzare i valori di tolleranza e pace a livello globale, non solo in Iraq, aggiungendo che «il viaggio di Papa Francesco in Mesopotamia sarà un messaggio di pace per gli iracheni di tutte le religioni e contribuirà ad affermare i nostri valori comuni di giustizia e dignità». Il Primo Ministro Mustafa Al-Kadhimi ha affermato che la visita del Papa contribuirà a consolidare la stabilità e aiuterà a promuovere uno spirito di fratellanza in Iraq e in tutta la regione; «il mondo intero apprezza la dedizione di Sua Santità per i valori della pace, della dignità e per porre fine ai conflitti», sottolinea il governo di Baghdad.