Morte di Coccheri, Nardella: “Spero che in molti raccolgano il suo esempio di vita"

Il cordoglio personale, dell’amministrazione comunale e della città, nelle parole del sindaco Nardella: “Si è dedicato ai più poveri e agli emarginati con gioia e positività”

Paolo Coccheri

Paolo Coccheri

Firenze, 4 agosto 2021 – Firenze piange la scomparsa di Paolo Coccheri, morto all’età di 85 anni in una clinica fiorentina, per una crisi respiratoria seguita a una brutta caduta.  Ha fondato decine di Ronde della Carità in ogni parte d’Italia, dalla Sicilia fino a Bolzano, ma anche in molti Paesi europei. Da sempre al fianco degli ultimi e delle persone meno fortunate, è stato inoltre il fondatore degli Angeli della città. Era amato da migliaia di diseredati, senzatetto, ma anche da tante persone votate all’aiuto per gli altri, soprattutto i senzatetto che affollavano le stazioni e i luoghi destinati alla solidarietà umana.

Il cordoglio personale, dell’amministrazione comunale e della città, nelle parole del sindaco Dario Nardella: “La notizia della scomparsa di Paolo Coccheri mi addolora tantissimo. Lo conoscevo molto bene e con lui ho avuto un rapporto speciale: era sempre pronto a consigliarmi, a indicarmi le sue idee, partendo sempre dal presupposto che è stato al centro della sua vita, l’amore per Firenze”. “Attraverso le Ronde della carità, Coccheri si è dedicato ai più poveri e agli emarginati - ha continuato il sindaco - e lo ha fatto sempre con gioia e positività, cercando di stabilire un rapporto in ogni momento costruttivo con chi governava la città. Lo ha fatto con Giorgio La Pira e sono orgoglioso e onorato che lo abbia fatto anche con me”. “Coccheri era una persona speciale - ha concluso Nardella -, una figura che raramente si trova sul cammino della propria vita, una persona che non dimenticheremo mai. Spero che in molti raccolgano il suo esempio di vita, di generosità e di amore e lo portino avanti con la proprio impegno”.

“Paolo Coccheri è stato e rimarrà una figura importante per quei cittadini che vengono considerati invisibili e che per lui sono stati sempre i primi. Uomo schietto, passionale e visionario ha fondato la Ronda della carità e gli Angeli della città, che ancora oggi rimangono punti di riferimento per i senza dimora e realtà che animano con passione e amore verso gli altri le strade della nostra città”. Così lo ricorda l’assessore a Welfare Sara Funaro. “Paolo ha dedicato la sua vita agli altri come un missionario che viene chiamato e senza farsi tante domande - ha ricordato Funaro -. Ha risposto a quel richiamo che racchiude il valore più profondo della solidarietà. Paolo è sempre stato un uomo diretto, pronto ad applaudire le buone azioni e allo stesso tempo pronto a criticare e a lottare per i suoi ideali”. “Tante sono le mail che negli anni mi ha inviato per esprimere il suo pensiero sulle azioni dell’amministrazione - ha continuato l’assessore -, tanti sono stati i confronti con lui, non solo sui senza dimora, ma anche sui temi dell’illegalità e della lotta alle mafie, altro tema a lui molto caro. Diceva sempre: ‘Dove non c’è legalità non c’è sviluppo e tantomeno progresso, ma solo violenza prepotenza e morte’”. “Gli incontri con lui avvenivano sempre per le strade di Firenze - ha concluso l’assessore Funaro -, le sue amate strade, che negli anni ha battuto notte e giorno per dare un conforto e un sorriso a chi viveva per strada. Il ricordo di Paolo e le sue azioni rimarranno sempre con noi, resteranno vivi nei luoghi simbolo dell’accoglienza come l’Albergo popolare e nelle strade di Firenze”. Il cordoglio del capogruppo Pd, Nicola Armentano: “Una figura che ha lasciato il segno nella nostra città, mettendo a disposizione della comunità una realtà bellissima come la Ronda della Carità. Un uomo che ha davvero fatto della solidarietà e dell’impegno per gli altri un obiettivo di vita e una missione. Siamo addolorati per la scomparsa di Paolo Coccheri, ci stringiamo ai familiari e amici e esprimiamo come gruppo Pd il più profondo cordoglio per questa grande perdita per Firenze”.

Paolo Coccheri era anche figlio di una lunga esperienza teatrale, allievo di Orazio Costa e regista di spettacoli importanti, anche dentro al Teatro Comunale di Firenze, fondatore di festival prestigiosi, ai quali avevano partecipato le migliori energie del teatro internazionale, primo fra tutti il Festival di Montalcino, che con lui ebbe una stagione straordinaria, mai più ripetuta. Coccheri aveva un rapporto privilegiato con San Miniato, nato al tempo delle Feste del Teatro, con le regie di Orazio Costa e la direzione artistica di don Giancarlo Ruggini, e proseguito con il Festival del pensiero popolare / Palio di San Rocco Pellegrino, che nel 2011 ne premiò la singolare presenza umana e poetica, affidando il riconoscimento alle mani di Renzo Ulivieri, che con Paolo aveva studiato nei primi anni 60, quando ambedue frequentavano l’Isef di Firenze. Da quel momento Coccheri ha affiancato ogni anno il festival, lavorando a fianco della direzione e frequentando attivamente gli incontri pomeridiani e gli spettacoli, ultimi ad esempio e straordinari sono stati quelli dovuti alla penna del grande Fernando Arrabal, con cui Coccheri entrò in rapporto dinamico.