Orrore a Livorno: "Cagnolini uccisi e gettati nel pozzo"

Un episodio spregevole nella città dove nel 2015 è stato ucciso il cane Snoopy. 'La Nazione' e Il Telegrafo si schierano dalla parte dei cani e condannano tutti gli episodi di violenza nei confronti degli animali

Beagle in una foto LNDC

Beagle in una foto LNDC.

Livorno, 8 giugno 2019 - «E’ successo un fatto gravissimo, un cittadino è stato vittima di un atto criminoso. Lo scorso 13 maggio sono stati avvelenati, picchiati a morte e gettati nel pozzo tre dei suoi sei cani. Il tutto è comprovato dalle autopsie degli animali e dal referto medico dei veterinari, fatto dalla clinica veterinaria di San Piero a Grado».

La denuncia arriva da Stefania Tamberi dell’associazione nazionale ‘Facciadabeagle’, che insieme all’associazione AnimAnimale Onlus e Ata-Pc Livorno Onlus, ha organizzato un presidio davanti al Comune per sabato 22 giugno alle 18. L’episodio è avvenuto a Montenero, il proprietario degli animali trovati morti Stefano Martinelli è ancora sconvolto. Ha già presentato querela contro ignoti alla polizia provinciale tramite il suo legale e ora chiede giustizia.

«Quel giorno ero andato a lavoro come sempre, non ho mai lasciato i miei animali soli per più di tre ore – racconta Martinelli –. Stavano liberi in giardino, con una tettoia per ripararli da pioggia e vento. Quando sono rientrato intorno alle 14 una cosa mi ha subito insospettito: il silenzio. Al primo cancello ci ho fatto meno caso, ma una volta a quello interno ho capito che qualcosa non andava. A prima vista non c’erano segni di effrazione, i cancelli non erano forzati. I cani, però, erano spariti. Così, perlustrando l’ampia zona, abbiamo scoperto un buco nella recinzione che era stata tagliata. Avevo da poco tagliato l’erba, lo avrei notato.

Di sei cani che tenevo nell’area – mi offro anche di tenerne alcuni in stallo quando serve, dando sostegno ad associazioni per le adozioni – con un vicino abbiamo così visto la prima canina con il muso pieno di tagli, poco prima di ritrovare all’esterno, dentro un pozzo, tre dei miei cani morti. Ho anche tentato di rianimarli, il più piccolo di otto chili era purtroppo già imbalsamato. Una cagnolina si era ferita, un’altra ancora, fobica, era lì terrorizzata e uno si era allontanato: lo abbiamo ritrovato».

Martinelli all’inizio aveva dato sepoltura ai tre animali, poi si è insinuato un tremendo dubbio. «Abbiamo trovato dei fili di ferro che erano stati chiaramente recisi, anche se il vicinato sembrava ignaro dell’accaduto – prosegue Martinelli – Ci siamo fatti un mare di domande con veterinari ed educatori, poi la decisione di riesumare gli animali e portarli alla clinica veterinaria dell’università. Ci hanno poi detto di non aver trovato acqua nei polmoni, quindi i cani trovati dentro il pozzo non erano morti per annegamento. Ma c’era veleno, ora bisogna capire di che veleno si tratta. Forse non era stato sufficiente a ucciderli, così sono stati anche picchiati. È importante partecipare alla manifestazione del 22 giugno, Livorno non vuole queste crudeltà per gli animali».

Irene Carlotta Cicora