Covid, l’infettivologo Andreoni: "Con Omicron 2 rischio recrudescenza a Pasqua"

"Brusca ripresa dei contagi ma non siamo di fronte a una quinta ondata"

Tampone (immagine di repertorio)

Tampone (immagine di repertorio)

Roma, 21 marzo 2022 - “Stiamo osservando una brusca ripresa dei contagi ma non siamo di fronte a una quinta ondata. A dirlo è Massimo Andreoni, primario di infettivologia al Policlinico Tor Vergata di Roma, facendo il punto della situazione epidemiologica. 

“Siamo passati da 200mila contagi, a 20mila e poi di nuovo a 60mila. È un andamento a 'gobba di cammello' che però oggi non vede un incremento di pazienti ospedalizzati o ricoverati in terapia intensiva – spiega -. Una conferma della validità dell'immunizzazione con i vaccini".  "Sono da sottolineare però due elementi - osserva Andreoni - dai dati osservazionali, ma aspettiamo una conferma, Omicron 2 sembra poter sfuggire all'immunità specifica generata dal vaccino e dalla patologia; abbiamo un numero sempre più alto di reinfezioni, l'Istituto superiore di sanità l'ha registrato al 3% ma le vediamo anche in chi è vaccinato con tre dosi o ha già fatto la malattia".

Con la velocità di Omicron 2 "i contagi saliranno" anche se oggi "dobbiamo osservare le ospedalizzazioni che al momento non ci preoccupano. Il problema è che, aumentando i casi, è possibile che tra un mese, a Pasqua, potrebbero salire anche i ricoveri. È un dato che va messo in conto. La speranza è che ci venga incontro la bella stagione, ma temo che da qui a Pasqua possa esserci una recrudescenza. Detto questo, per non essere insultato da chi vuole tornare ad una vita normale, rimangono le misure che sappiamo: prudenza, mascherina al chiuso e dove ci sono assembramenti anche all'aperto, e responsabilità". Andreoni ha infine evidenziato all'Adnkronos Salute che "è molto probabile, parliamo di dati osservazionali che andranno confermati dall'Istituto superiore di sanità, che la protezione data dal vaccino possa scendere al 20% con Omicron 2, anche dopo la terza dose. Questo ci potrebbe anche spiegare il perché di tante  reinfezioni che osserviamo, dopo il booster o anche dopo aver fatto la malattia".