I carabinieri sul luogo del delitto e, nel riquadro, la vittima

Portoferraio (Livorno), 3 febbraio 2023 - Ucciso a calci e pugni nella notte. Poche ore dopo i carabinieri arrestano il presunto assassino che aveva ancora l’orologio e il telefono cellulare della vittima. All’Elba d’inverno la popolazione è ridotta al minimo e le indagini, con gli inquirenti che conoscono bene l’ambiente, sono state rapidissime. Tutto è iniziato nella prima mattina di ieri, quando è stato trovato il corpo di un uomo privo di vita nel tunnel di Porta a terra a Portoferraio. I primi soccorritori e gli inquirenti hanno avuto subito dei sospetti: l’uomo aveva segni e tumefazioni sul volto e in varie parti del corpo. Elementi che hanno fatto capire che la vittima, subito identificata (Angelo Carugati, 53 anni, di origine milanese, ma da anni residente all’Elba dove lavorava in vari locali e ristoranti), non era morto a causa di un malore. Son scattate le indagini e i carabinieri sono risaliti a un 24enne arabo. Nel pomeriggio, la svolta: su ordine della Procura della Repubblica di Livorno, i carabinieri della Compagnia di Portoferraio hanno sottoposto a fermo un pluripregiudicato 24enne, M.G., gravemente sospettato di omicidio e rapina. In base ai primi accertamenti dei carabinieri e del sostituto procuratore della Repubblica di Livorno Niccolò Volpe, giunto sul posto, l’uomo fermato avrebbe colpito la vittima con pugni, calci, un bastone e altri oggetti provocandone la morte. Fuggito da lì, quando è stato rintracciato aveva l’orologio e il cellulare della vittima. E’ stato portato in caserma a Portoferraio e dopo le formalità di rito il 24enne magrebino è stato trasferito in carcere a Livorno, in attesa dell’udienza di convalida. Forse si è trattato di un litigio tra due persone che si conoscevano bene, forse un’aggressione per futili motivi. Da quanto emerso dalle indagini, il 24enne abitante a Portoferraio e il 53enne erano amici. Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, il giovane avrebbe aggredito la vittima dopo una serata passata insieme, al culmine di una lite per motivi ancora da chiarire. Il contesto dei luoghi dov’è avvenuto il delitto ha fornito indizi importanti. I carabinieri nell’immediatezza del ritrovamento del cadavere avevano transennato e presidiato un locale contiguo al tunnel dov’è stato rinvenuto l’uomo. Si tratta di una piccola stanza (di proprietà comunale) con due ingressi, uno nel tunnel della Porta a Terra e uno sul giardinetto in angolo sotto le mura. Un locale che viene a volte utilizzato come dormitorio di fortuna, nel quale forse si era fermato Carugati per passare la notte. Ma a un certo punto c’è stata la violenta aggressione culminata nell’omicidio.

Cronaca

Portoferraio (Livorno), 3 febbraio 2023 -&nbsp;Ucciso a calci e pugni nella notte. Poche ore dopo i carabinieri arrestano il presunto assassino che aveva ancora l’orologio e il telefono cellulare della <a href="https://www.lanazione.it/cronaca/omicidio-portoferraio-1.8498694">vittima</a>. All’Elba d’inverno la popolazione è ridotta al minimo e le indagini, con gli inquirenti che conoscono bene l’ambiente, sono state rapidissime. Tutto è iniziato nella prima mattina di ieri, quando è stato trovato il corpo di un uomo privo di vita nel tunnel di Porta a terra a Portoferraio. I primi soccorritori e gli inquirenti hanno avuto subito dei sospetti: l’uomo aveva segni e tumefazioni sul volto e in varie parti del corpo. 
Elementi che hanno fatto capire che la vittima, subito identificata (Angelo Carugati, 53 anni, di origine milanese, ma da anni residente all’Elba dove lavorava in vari locali e ristoranti), non era morto a causa di un malore. Son scattate le indagini e i carabinieri sono risaliti a un 24enne arabo. Nel pomeriggio, la svolta: su ordine della Procura della Repubblica di Livorno, i carabinieri della Compagnia di Portoferraio hanno sottoposto a fermo un pluripregiudicato 24enne, M.G., gravemente sospettato di omicidio e rapina. In base ai primi accertamenti dei carabinieri e del sostituto procuratore della Repubblica di Livorno Niccolò Volpe, giunto sul posto, l’uomo fermato avrebbe colpito la vittima con pugni, calci, un bastone e altri oggetti provocandone la morte. Fuggito da lì, quando è stato rintracciato aveva l’orologio e il cellulare della vittima. E’ stato portato in caserma a Portoferraio e dopo le formalità di rito il 24enne magrebino è stato trasferito in carcere a Livorno, in attesa dell’udienza di convalida. 
Forse si è trattato di un litigio tra due persone che si conoscevano bene, forse un’aggressione per futili motivi. Da quanto emerso dalle indagini, il 24enne abitante a Portoferraio e il 53enne erano amici. Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, il giovane avrebbe aggredito la vittima dopo una serata passata insieme, al culmine di una lite per motivi ancora da chiarire. Il contesto dei luoghi dov’è avvenuto il delitto ha fornito indizi importanti. 
I carabinieri nell’immediatezza del ritrovamento del cadavere avevano transennato e presidiato un locale contiguo al tunnel dov’è stato rinvenuto l’uomo. Si tratta di una piccola stanza (di proprietà comunale) con due ingressi, uno nel tunnel della Porta a Terra e uno sul giardinetto in angolo sotto le mura. Un locale che viene a volte utilizzato come dormitorio di fortuna, nel quale forse si era fermato Carugati per passare la notte. Ma a un certo punto c’è stata la violenta aggressione culminata nell’omicidio.

L’omicidio dell’Elba. Massacrato a bastonate per un orologio e un telefonino

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