Omicidio Ciatti, "Il suo assassino sia giudicato qui"

Deciderà il 17 marzo la Corte d’Assise di Roma. Il padre di Niccolò: "Ci sentiremmo più garantiti"

Luigi Ciatti, padre di Niccolò

Luigi Ciatti, padre di Niccolò

Firenze, 14 marzo 2022 - Luigi Ciatti, babbo di Niccolò, ammazzato nel 2017 a 21 anni in discoteca a Lloret del Mar, attende con fiducia mista a timore e speranza l’esito dell’udienza di giovedì prossimo - 17 marzo -  in Corte d’Assise a Roma, conclusa la quale verrà deciso se la giurisdizione del processo per l’omicidio è in Italia, o meno. "Manca una sentenza, però c’è una evidenza sulla responsabilità dei due ceceni nella morte assurda di mio figlio. Per questo ci riesce difficile capire determinati meccanismi del Diritto. Fa niente: andiamo avanti nella speranza e nella convinzione di poter avere finalmente un processo in Italia, anche con gli imputati in contumacia. Sinceramente: il processo qui ci dà più sicurezza e garanzie". A questo momento c’è un processo fissato per il 30 maggio a Girona, in Spagna contro Rassoul Bissoultanov e il suo amico e correo, imputato di concorso in omicidio volontario, ma dopo una iniziale richiesta di archiviazione presentata dalla procura della cittadina iberica. "Ma in base al diritto spagnolo se un imputato non si presenta al processo, questo non va avanti. Si rischia di non arrivare alla verità giudiziaria".

Ma intanto c’è da pensare alla decisione che prenderà la Corte d’Assise capitolina. "Le memorie presentate dal pm e dal nostro legale a sostegno della possibilità che il processo si celebri in Italia – spiega Ciatti – sono precise e convincenti. Ci confortano. Speriamo siano anche efficaci. Soprattutto speriamo che vengano esaminate dalla Corte in modo più attento. L’altra volta la decisione ci provocò grande sconcerto...".

L’altra volta di Luigi è una delusione feroce. A dicembre la corte d’assise di Roma revocò la custodia in carcere di Bissoultanov e ne dispose la scarcerazione su istanza presentata dalla difesa del giovane appassionato di arti marziali. Motivo: la misura cautelare a carico di Bissoultanov non poteva essere emessa poiché il ceceno non si trovava qui in Italia al momento dell’emissione dell’ordinanza stessa. Venne poi estradato dalla Germania. Ma la presenza in Italia di un indagato nel momento in cui una ordinanza viene emessa nei suoi confronti è condizione di procedibilità nel caso di reati commessi all’estero nei confronti di un italiano".

Intanto oggi alle 15 a Roma nella Sala Zuccari di Palazzo Giustiniani in Roma verrà replicato in memoria di Niccolo il recital commemorativo Fatti non foste a viver come bruti di Ugo De Vita, accompagnato al violino dal maestro Fabio Consiglio. Il recital era già stato presentato a Scandicci nei mesi scorsi. L’iniziativa è del senatore del M5S Gianluca Ferrara. Previsti interventi di Ferrara, del presidente del M5S ed ex premier Giuseppe Conte, dell’ex ministro della Giustizia, il pentastellato Alfonso Bonafede e del sindaco Dario Nardella, in collegamento streaming. In chiusura l’intervento di Luigi Ciatti.