Firenze, 18 gennaio 2023 - Dopo le temperature miti delle scorse settimane è arrivato l'inverno, e la neve comincia a fare capolino in molte zone d'Italia. Il marcato peggioramento del tempo di queste ore a carico di masse di aria artica, potrebbe determinare non solo nevicate su Alpi e Appennino, ma anche rovesci di neve fino a quote molto basse. Non è escluso dunque che si possa verificare (come successo questa mattina a Pisa) anche il fenomeno del 'graupel', ossia la neve tonda, con granelli di ghiaccio con un diametro tra i 2 ed i 5 millimetri. Cos'è la neve tonda Questo fenomeno meteorologico non è in realtà né neve né grandine, piuttosto è qualcosa di particolare, classificato a sé. Sinonimo di “gragnola” o in tedesco “graupel“, questo tipo di precipitazione nolto particolare, e in molte zone alquanto raro, è riconosciuto sia dalla World Meteorological Organization che dal Servizio Meteorologico Nazionale dell’Aeronautica Militare. Non si può confondere né con la neve né con la grandine essendo una precipitazione solida costituita da granelli di ghiaccio sferici, bianchi e opachi, che risultano tanto malleabili che, quando impattano al suolo, o si sbriciolano oppure, se sono più solidi, rimbalzano. Perché si forma Inizialmente il 'groupel' si forma come la neve, ma avendo origine da nuvole che attraversano uno strato più caldo di atmosfera, i fiocchi finiscono per fondersi, anche se non del tutto. In questo modo il 'groupel' conserva parte della struttura di origine ma allo stesso tempo finisce per 'arrotolarsi' su se stesso. Inoltre le goccioline di acqua si 'aggregano' al fiocco ghiacciandolo e conferendogli la particolare forma tonda. Quando può verificarsi Particolarità non da poco, la neve tonda può cadere anche con temperature superiori a zero gradi, prossime o addirittura superiori ai 5 gradi. Si forma soprattutto a seguito del passaggio di un vortice di aria fredda in quota, von valori inferiori ai -30°C oltre i 5500 metri). In questo caso le condizioni permetttono il verificarsi di rovesci temporaleschi che possono scaricare l'aria gelida nei bassi strati. Queste precipitazioni possono dunque essere accompagnate dalla cosiddetta neve tonda. Maurizio Costanzo