La sexy diva diventa imprenditrice. "Basta porno, ora produco vino"

Gestisce un’azienda in Toscana. "Faccio Brunello, era il mio sogno"

Natalie Oliveros nella sua tenuta a Montalcino

Natalie Oliveros nella sua tenuta a Montalcino

Montalcino (Siena), 14 luglio 2018 - Il cinema: quello hard, a luci rosse; il vino: il Brunello, uno dei migliori al mondo. E sempre lei, Savanna Samson, lo pseudomino con cui Natalie Oliveros è famosa fra i suoi fans. Una vita oggi divisa fra Manhattan e Montalcino, dove Natalie ha messo a frutto le fatiche sul set nella sua azienda ‘La Fiorita’. Ha la dote della bellezza e la vocazione per il business: le scelte migliori per un risultato eccellente. Non è però single: il suo partner è Louis Camilleri, presidente della Philip Morris. Il boss della più grande corporation del tabacco, che ha scelto Montalcino come buen retiro. E il suo è l’unico Brunello che, oltre al colore, ha rosse anche le luci.

Perché il cinema hard? «Ho scritto una lettera a Rocco Siffredi. Volevo girare un film per mio marito, ora ex, come regalo di nozze: ‘Savanna meets an american angel in Paris’, Savanna incontra un angelo americano a Parigi. È stato nominato miglior film straniero agli Avn Awards. Vivid Entertainment mi ha offerto un contratto che non potevo rifiutare. Ho lavorato con loro dieci anni». 

Dal cinema hard al Brunello, il passo è grande. «Mi sono innamorata di Montalcino durante una vacanza. Conoscevo il mondo del vino: ‘SSS Wine’ era il nome della mia azienda di vini italiani negli States. Quando l’enologo Roberto Cipresso mi ha chiamato dicendo che i soci de ‘La Fiorita’ volevano cedermi le quote, ho capito che il sogno di produrre un mio vino diventava realtà. Dal 2016, sono l’unica proprietaria».

Qualche ripensamento?  «L’intrattenimento per adulti è stato un periodo importante della mia vita, certo intrigante. Ho avuto esperienze incredibili, ho viaggiato. Sapevo che non sarebbe continuato eternamente. Dopo il cinema ho pensato che il modo migliore per esprimermi fosse quello di produrre un mio vino, realizzare l’azienda che lascerò a mio figlio».

Molti continuano a chiamarla Savanna Samson. La infastidisce? «L’altro giorno, due giovani a Manhattan mi hanno fermato per chiedere una foto. È stato bello. Amo recitare. Quando ero con Vivid, ero una star. L’hard muoveva un business da miliardi di dollari. Internet ha cambiato tutto. Ho smesso quando la qualità si è abbassata. Adesso sono coinvolta con un incredibile gruppo stream: ‘DH & CX’. Sono diverse le tecniche sul set: tutto qua».

Dagli Stati Uniti, come riesce a seguire l’azienda? «Vivo a Manhattan con mio figlio Luchino. E’ importante che abiti in America, dove il mio vino è apprezzato e il mercato deve essere seguito. Sono a Montalcino sei, sette volte all’anno, sempre nei momenti essenziali. Sono fortunata ad avere a ‘la Fiorita’ una squadra fantastica: Luigi Peroni, il manager, e tutto il team. E poi il mio compagno Louis Camilleri è il mio riferimento anche per le scelte de ‘La Fiorita’.

I rapporti con i produttori di Brunello? «Sono orgogliosa di far parte del Consorzio del Brunello. Gli italiani mi ispirano. Mia nonna era calabrese: sono cresciuta italiana. Il vino, la terra, fanno parte del mio Dna».

E con le donne del vino? «Eccellenti. Sempre più donne del vino emergono. È ciò che chiamo girl power! Io per prima non voglio nascondermi. Voglio lasciare il mio segno».

Lascerà Manhattan per Montalcino? «Sono abituata a respirare l’aria di New York, ma amo sempre di più la campagna. Il mio cuore è sempre di più a Montalcino. Non passerà molto tempo e la Toscana potrà diventare la mia casa».