Il 22 agosto 1968 inizia l’incubo del Mostro di Firenze

Barbara Locci e Antonio Lo Bianco erano stati barbaramente uccisi in macchina: era l’inizio di un giallo senza fine e di una serie di omicidi seriali che hanno sconvolto Firenze e l’Italia

La scena di uno dei delitti del Mostro di Firenze

La scena di uno dei delitti del Mostro di Firenze

Firenze, 22 agosto 2022 – Erano le due del mattino del 22 agosto del 1968 quando un bambino di sei anni bussò alla porta di un casolare, dicendo al padrone di casa che si affacciò: “Aprimi perché ho sonno e ho il babbo ammalato. Dopo mi accompagni a casa perché mia mamma e mio zio sono morti in macchina”. La mamma del bambino era la 32enne Barbara Locci, che quella sera, dopo essere andata al cinema di Signa, si era appartata in macchina insieme al muratore palermitano 29enne Antonio Lo Bianco, zio di Natalino che, durante l’intimità della coppia, dormiva sul sedile posteriore. Al cinema, dopo di loro, secondo la testimonianza del gestore, era entrata solo un’altra persona, un uomo misterioso, ma il bambino non c’era. Quando il proprietario del casolare diede l’allarme, i Carabinieri, quella notte, trovarono effettivamente i corpi senza vita dei due amanti in una macchina, un’Alfa Romeo Giulietta bianca, parcheggiata vicino al cimitero di Signa. E qui iniziano i misteri: il piccolo Natalino, per raggiungere il casolare, doveva aver camminato di notte, al buio, per oltre due chilometri. Un punto controverso sono risultati i suoi calzini, secondo alcune testimonianze bianchi, mentre secondo i primi soccorritori sporchi e laceri: era stato davvero portato “sulle spalle” da qualcuno, da suo padre o da chi altri? L’assassino, la notte del 21 agosto, aveva sparato otto colpi in tutto, quattro che ferirono a morte l’uomo e altrettanti la donna. Del duplice delitto venne incolpato il marito della Locci, il manovale sardo Stefano Mele trasferitosi da tempo in Toscana, che non confessò subito, e comunque risultò incapace di maneggiare un’arma, e confuse anche il finestrino dal quale furono sparati i colpi a distanza ravvicinata. A infittire il mistero alcune voci sulla Locci, che prima del delitto si rifiutò di uscire con un suo amante confidando di aver visto un uomo in motorino che la seguiva e di avere paura di “essere sparata in macchina”. Un delitto che fino al 1982 non si è creduto potesse essere in relazione col Mostro di Firenze: si cambiò idea notando che i bossoli ritrovati sul luogo del delitto erano gli stessi di quelli degli altri crimini. La mai ritrovata Beretta calibro 22 con munizioni Winchester marcata con la lettera H.

Trascorrono 17 anni da allora. La notte tra il 7 e l’8 settembre del 1985, il “mostro di Firenze” tornò a colpire. I corpi delle vittime furono ritrovati il 9 settembre in una piazzola della frazione di Scopeti, nel comune di San Casciano in Val di Pesa. Era l’ultimo degli otto duplici omicidi di quello che è stato il primo caso di omicidi seriali in Italia, conclusosi dopo 8 crimini efferati, 16 vittime, varie morti collaterali e un’infinità di misteri.

Nasce oggi Dorothy Parker nata il 22 agosto 1893 a Long Branch, New Jersey. Grande scrittrice, giornalista e poetessa statunitense, intellettuale anticonformista diventata un’icona del ventesimo secolo, ha scritto: “Quattro sono le cose che a conoscerle mi hanno resa più saggia: l’ozio, il dolore, un amico, e un nemico”.

Maurizio Costanzo