Ragazza morta al rave party, la procura indaga per spaccio

La trentenne Moira Piermarini potebbe essere morta in conseguenza di spaccio di stupefacenti. E in prefettura a Livorno si è tenuto il Comitato per l'ordine e la sicurezza pubblica

Moira Piermarini

Moira Piermarini

Livorno, 5 novembre 2019 -  Morte come conseguenza di altro reato e spaccio di stupefacenti: sono le ipotesi di reato per le quali la procura di Livorno ha aperto un fascicolo, al momento a carico d'ignoti, per la morte di Moira Piermarini, la trentenne trovata priva di vita ieri mattina nella zona industriale di Stagno, a Livorno, in un'auto bianca parcheggiata dietro un capannone nell'area della ex fabbrica Trw, dove da venerdì a domenica scorsi si è tenuto un rave party al quale hanno preso parte almeno un migliaio di giovani arrivati da tutta Italia.

Intanto si è tenuto oggi il Comitato per l'ordine e la sicurezza pubblica presso la prefettura di Livorno, chiesto dal sindaco Luca Salvetti sabato scorso, appena appresa la notizia del rave party all'ex stabilimento Trw. Al Cosp ha partecipato anche un rappresentante dalla società che ha la gestione dell'area dove ieri mattina è stata trovata morta in un auto la trentenne Moira Piermarini.

Nella riunione è stato chiesto alla proprietà dell'immobile di rafforzare la recinzione la sorveglianza. "Il Comitato di oggi è stato illuminante per tre aspetti - ha commentato Salvetti - Il primo è relativo alla modalità di intervento delle forze dell'ordine. Ci hanno spiegato che è stato scelto un intervento per evitare problemi di ordine pubblico. Per la numerosa presenza di persone all'interno dei capannoni dell'ex Trw, già dalle prime ore della mattina, non è stato possibile uno sgombero.

La polizia ha intensificato i controlli all'esterno della struttura, attivando anche mezzi di soccorso e vigili del fuoco. Con questa opera di monitoraggio sono state effettuate identificazioni, sequestri di materiale audio, soccorsi per malori". "Il secondo aspetto - ha aggiunto il sindaco di Livorno - riguarda la presenza al Cosp del procuratore capo della Repubblica Ettore Squillace Greco, invitato dal prefetto, il quale ha specificato che i rave party non sono prevedibili ed è praticamente impossibile fare un'opera preventiva. Un giudice, il prefetto e il sindaco potrebbero emettere un'ordinanza di sicurezza pubblica, ma in questo caso la polizia giudiziaria dovrebbe immediatamente eseguire l'ordinanza facendo irruzione ed effettuando uno sgombero, con il rischio di provocare un disastro. Inoltre il potere dell'autorità amministrativa è molto limitato in casi come quello del rave party".

"Il terzo aspetto concerne il rapporto con la società, che gestisce le aree della ex Trw, la quale non ha presentato un quadro idilliaco. La richiesta comune (sindaco, prefetto e questore) è stata di rinforzare la recinzione perimetrale, posizionare telecamere nell'intera area, collegate all'agenzia di sorveglianza ed attivare un impianto di allarme sonoro - ha spiegato Salvetti - Dalla narrazione del rappresentante della società, non è emerso un quadro confortante. Infatti una parte dell'area sarebbe in uso a Fiat che periodicamente provvede ad un'opera di bonifica del terreno. Contemporaneamente le strutture dell'ex Trw sono costruite con pannelli di eternit, che la società è stata intimata a rimuovere dalla Asl". Il Cosp è terminato con la promessa di rivedersi al più presto con la società immobiliare che ha la gestione dell'area e che dovrà fornire risposte in tempi brevi.