Luana D'Orazio non ha insegnato niente: altra donna morta sul lavoro davanti a macchinario

Una nuova tragedia in Emilia che ha molte analogie con quella di Oste di Montemurlo, tre mesi esatti dopo

Luana D'Orazio e Laila El Harim, entrambe morte in fabbrica

Luana D'Orazio e Laila El Harim, entrambe morte in fabbrica

Prato, 3 agosto 2021 - Cordoglio anche in Toscana per la morte di una donna di 41 anni, un'operaia, deceduta dopo essere stata risucchiata da un macchinario. Accade a Camposanto (Modena) nella mattina di martedì 3 agosto. Tre mesi esatti dopo che un'altra donna è morta di fronte a un macchinario.

La giovane Luana D'Orazio, della provincia di Pistoia, fu risucchiata da un orditoio, il macchinario davanti al quale lavorava per un'azienda tessile. Analogie inquietanti, tre mesi dopo, nell'incidente mortale della ditta Bombonette, che realizza scatole di cartone.

Per la donna non c'è stato niente da fare e tutto, come tre mesi fa, è accaduto in pochi secondi. Laila El Harim lascia il compagno e una bambina di quattro anni. E il dolore si rinnova anche in Toscana per la famiglia di Luana. La vittima dell'incidente in Emilia viveva in Italia da vent'anni arrivando dal Marocco e si era perfettamente integrata in Italia. L'incidente è accaduto intorno alle 8.30. Un collega ha sentito un urlo, si è girato e ha visto la donna incastrata nel macchinario. 

Sulla vicenda in provincia di Modena l'Ispettorato del lavoro «ha immediatamente avviato un'attività ispettiva che consenta di determinare le cause e le responsabilità dell'accaduto. Gli accertamenti in corso, ad uso dei profili di competenza, vedono coinvolti l'Ispettorato Territoriale di Modena, il Servizio prevenzione e sicurezza ambienti di lavoro della Ausl e i carabinieri del Comando provinciale di Modena.