Il presidente Milani a Mauthausen: cerimonia e lavoro per i viaggi della Memoria 2023

Firenze presente col Gonfalone e il rappresentante dell'assemblea cittadina. Il 15 maggio ricordo internazionale sull’Appel Platz del campo di concentramento, per celebrare il giorno della sua liberazione avvenuta il 5 maggio 1945.

Il presidente del consiglio comunale Luca Milani

Il presidente del consiglio comunale Luca Milani

Firenze, 13 maggio 2022 - Il presidente del Consiglio comunale di Firenze Luca Milani è partito per Mauthausen, insieme ad una delegazione della sezione Aned di Firenze, col Gonfalone della città, per partecipare alla cerimonia internazionale, che culminerà il 15 maggio sull’Appel Platz del campo di concentramento. La giornata è stata organizzata per celebrare il giorno della sua liberazione avvenuta il 5 maggio 1945. Le cerimonie di commemorazione della liberazione dei campi nazisti, in questa regione dell'Austria, si svolgeranno anche domani, 14 maggio, con la cerimonia al sottocampo di Ebensee e Gusen. La città di Firenze con la Municipalità di Mauthausen ha, da più di dieci anni, un patto di fratellanza per promuovere azioni positive di promozione della pace e del dialogo tra i popoli e per la promozione dei valori dell'antifascismo: dopo i due anni di Covid la visita serve anche a riorganizzare il viaggio della Memoria in vista del 2023. “L’obiettivo è di poter ripartire con i viaggi della Memoria già dal 2023 affinché si possa tornare ad accompagnare centinaia di studenti del nostro territorio, insieme ai loro insegnanti in questi importanti percorsi formativi – ha spiegato Milani -. Il patto di fratellanza con la città di Mauthausen fu sottoscritta il 7 Marzo 2009, a Firenze, tra il vicesindaco di Firenze Giuseppe Matulli, l’assessore alle relazioni internazionali e gemellaggi Eugenio Giani e il sindaco di Mauthausen, Thomas Punkenhofer: questa occasione sarà utile per riaffermare ancora una volta la l'amicizia tra le nostre città”. Milani ha ringraziato Aned “per il lavoro svolto in questi lunghi anni e in modo particolare negli ultimi due viste le difficoltà incontrate per la volontà di mantenere vivi ed alti i valori ed i sentimenti della democrazia”.

Niccolò Gramigni