Messina Denaro, i primi racconti. L’amante: "Non sapevo fosse lui"

In tanti ammettono di aver incontrato il boss, dai pazienti oncologici ai compaesani. Una donna nega di averlo riconosciuto

Già nelle ore successive all’arresto di Matteo Messina Denaro, quei pochi che avevano voglia di commentare – anche nello stessa Campobello di Mazara buen retiro del boss – lo dicevano: potremmo anche averlo incontrato in giro, ma non sapevamo chi fosse. Ora, a due settimane esatte dall’arresto del super latitante, sempre più persone si presentano spontaneamente nei commissariati di polizia e nelle stazioni dei carabinieri per dire appunto che loro quell’uomo l’avevano incontrato. Ma solo quando ne hanno rivisto il volto nelle immagini della cattura alla clinica La Maddalena di Palermo, si sono resi conto che quella persona apparentemente gentile era il capomafia più ricercato d’Italia, autore di decine di omicidi e protagonista della stagione stragista.

Il boss Matteo Messina Denaro
Il boss Matteo Messina Denaro

Si tratta di testimonianze che potrebbero essere utili agli investigatori che cercano di ricostruire la vita del padrino di Castelvetrano: gli spostamenti, le frequentazioni, le abitudini, gli affari. C’è chi racconta di averlo visto proprio nella clinica dove è stato arrestato dai Ros, chi avrebbe fatto parte del gruppo di pazienti oncologici che con lui faceva la chemioterapia. Tra le segnalazioni anche quella di una donna che ha raccontato di aver avuto una relazione con lui precisando, però, di non essere stata a conoscenza della sua reale identità. "Ho frequentato per alcuni mesi l’uomo che ho visto in tv, ma non sapevo fosse Messina Denaro", le sue parole. Una versione che ha convinto gli investigatori solo fino a un certo punto, e infatti la casa della donna è stata perquisita.

Dopo il ritrovamento di Viagra, profilattici e indumenti femminili (e persino una parrucca) nel covo di vicolo San Vito a Campobello di Mazara, il fronte delle frequentazioni femminili è una delle piste su cui si sono indirizzate le indagini. Sarebbero a questo punto almeno tre le presunte amanti del boss, tra cui anche un’altra donna con un’auto di lusso da 70mila euro (la famiglia però fa quadrato: "L’ha comprata grazie a un’occasione"). Comunque la donna dell’ultima segnalazione e gli altri testimoni spontanei non risultano al momento indagati.

Al momento restano due le persone arrestate: Giovanni Luppino, l’autista che accompagnò il boss in clinica, e Andrea Bonafede, il prestanome; entrambi sono accusati di associazione mafiosa. Indagati invece Antonio e Vincenzo Luppino, figli dell’olivicoltore, e il medico Alfonso Tumbarello. Tra il materiale recuperato durante le perquisizioni a Campobello, anche cinque carte d’identità intestate ad altrettanti uomini ma con le foto di Messina Denaro. Identità rubate o fiancheggiatori?