Toscana, l’allarme di Cgil: 'Sono 2500 i casi di mesotelioma per esposizione all’amianto'

Sono oltre 7mila i lavoratori che hanno denunciato di essere stati esposti all’amianto

Amianto (immagine d'archivio)

Amianto (immagine d'archivio)

Firenze, 27 aprile 2022 - Sono ben 2.500 i casi di mesotelioma accertati in Toscana, e  sempre secondo recenti dati forniti dall'Ispro e dal Servizio Sanitario della Toscana, ben 7.187 sono coloro che hanno denunciato di essere stati esposti all'amianto, in prevalenza nel corso della loro attività lavorativa. Lo riferisce la Cgil della Toscana alla vigilia della Giornata per la sicurezza sul lavoro, che cade il 28 aprile.

“Rafforzare l'impegno e le iniziative già in atto”, ammonisce il sindacato. I settori dove si sono registrate “le esposizioni nocive sono trasporto e cantieristica navale, settore ferrotranviario, edilizia, attività estrattiva e produzione di energia”, si legge in una nota, “le stime future non sono confortanti e assisteremo ad un picco della malattia tumorale, tra il 2022 e il 2025” .

La Cgil Toscana chiede alle Istituzioni regionali di rafforzare l'impegno e le iniziative già in atto, come il programma di sorveglianza sanitaria gratuito specificatamente rivolto ai cittadini toscani che, nel corso della loro vita professionale, sono stati esposti all'amianto e ad altri fonti cancerogene, e di ultimare al più presto l'aggiornamento della mappatura dei siti e delle zone ove è ancora presente l'amianto«.

Secondo Cgil Toscana è indispensabile fin da subito “rafforzare i controlli in tema di salubrità ambientale e di sicurezza sul lavoro, prevedere risorse adeguate per smantellare, bonificare e mettere in sicurezza le tante strutture pubbliche e private ancora contaminate e individuare i siti destinati allo smaltimento e all'inertizzazione”, “assicurare un'adeguata sorveglianza sanitaria anche a quei lavoratori ancora esposti all'amianto (addetti all'edilizia, cantieristica, alle bonifiche”, “riconoscere automaticamente la malattia professionale da parte dell'Inail per tutti i casi di mesotelioma la cui origine sia maturata in ambito lavorativo. Sono ancora troppi i casi in cui l'Inail non riconosce la malattia costringendo i lavoratori-vittime e i loro familiari a estenuanti e umilianti contenziosi”.

 

Inoltre sempre per la Cgil serve “diffondere la conoscenza delle possibilità offerte dai cosiddetti bandi Isi dell'Inail per incentivare e sostenere economicamente le imprese a realizzare progetti per il miglioramento delle condizioni di salute e sicurezza dei lavoratori, prevedendo soprattutto incrementi del valore dei contributi a favore delle piccole imprese”, “stanziare risorse in grado di garantire, alle lavoratrici e lavoratori impiegati nelle grandi opere previste dal Pnrr, adeguate conoscenze e protezioni utili a prevenire il contatto nocivo con l'amianto e gli altri cancerogeni professionali. Come Cgil su questi fronti rafforzeremo la nostra azione di tutela per lavoratori e cittadini.

Maurizio Costanzo