Mascherine a scuola "ma solo per i fragili". Come sarà il rientro tra i banchi

Regole più allentate rispetto al passato. Ma qualora la situazione peggiorasse, le mascherine tornerebbero obbligatorie sia al banco che non

Studenti a scuola: rientro senza mascherine

Studenti a scuola: rientro senza mascherine

Roma, 16 agosto 2022 - “Mascherine a scuola? Non credo proprio, perché ormai il peggio è passato”. Il sottosegretario alla Salute Pier Paolo Sileri è piuttosto ottimista riguardo alla ripresa delle lezioni.

È ormai assodato che il rientro tra i banchi sarà all’insegna di una ‘doppia strategia’, ovvero di un insieme di regole di base, a cui si sommano una serie di procedure da attivare rapidamente nel malaugurato caso in cui la situazione pandemica dovesse un’altra volta precipitare. Ecco che, per quanto riguarda le misure di prevenzione basilari, con cui l’anno scolastico partirà, il documento messo a punto dall'Istituto superiore di sanità, con i ministeri della Salute e dell'Istruzione e la Conferenza delle Regioni e delle Province autonome stabilisce che la permanenza a scuola è consentita solo a chi non ha febbre o altri sintomi di rilievo, raccomanda l’igiene delle mani e l’utilizzo di mascherine (Ffp2) per il personale scolastico e gli alunni che sono a rischio di sviluppare forme severe di Covid-19.

Insomma, il rientro sarà a volto scoperto, ad eccezione dei fragili (e di chi si sente comunque più sicuro con la mascherina e preferisce dunque indossarla…). Le scuole devono poi provvedere alla sanificazione ordinaria (periodica) e straordinaria in presenza di uno o più casi confermati, gestire i casi sospetti di Covid e continuare ad areare frequentemente le aule.

Per quanto riguarda la fase successiva, il documento individua come possibili ulteriori misure di prevenzione, sulla base di eventuali esigenze di sanità pubblica e di cambiamenti del quadro epidemiologico: il distanziamento di almeno 1 metro (là dove le condizioni logistiche e strutturali lo consentano); precauzioni nei momenti a rischio di aggregazione; aumento della frequenza di sanificazione periodica; mascherine chirurgiche, o Ffp2, sia da fermi che in movimento (da modulare nei diversi contesti e fasi della presenza scolastica); concessione di palestre-locali a terzi con obbligo di sanificazione; somministrazione dei pasti nelle mense con turnazione; consumo delle merende al banco.

Anche per le scuole dell’infanzia i protocolli ricalcano quelli del primo e del secondo ciclo d’istruzione. Pertanto, Ffp2 solo per il personale più fragile, igienizzazione frequente e partecipazione alle lezioni solo se il bimbo è senza febbre o sintomi.

Nel caso in cui il virus dovesse tornare a circolare in modo maggiore, si tornerebbe ad organizzare le attività educative con gruppi stabili di bambini, “compatibilmente con gli spazi disponibili e le potenzialità organizzative, per ridurre al minimo le occasioni di contatto tra bambini appartenenti a gruppi diversi”. Non solo. L’utilizzo dei bagni tornerebbe ad essere “controllato per evitare affollamenti e mescolamenti tra gruppi diversi”. Il documento poi raccomanda, sempre nel caso in cui la situazione peggiorasse, di “evitare l’uso promiscuo di giocattoli tra gruppi differenti di bimbi”. Anche per le merende ed i pasti a mensa resta l’indicazione di mantenere distinti i vari gruppi, sempre nelo scenario più pessimistico.