Lo chef dei presidenti Usa: Obama ama il millefoglie al salmone. Trump pazzo per la carne

L'occhio indiscreto che ha curiosato all'interno della Casa Bianca è quello di Lorenzo Polegri, lo chef di Baschi che gestisce anche prestigiosi corsi di cucina italiana negli Stati Uniti

Lo chef Lorenzo Polegri

Lo chef Lorenzo Polegri

Orvieto, 22 gennaio 2022 - Un Donald Trump in versione casalinga che va pazzo per il gelato, tanto da consumarne quasi un chilo al giorno e che ama circondarsi di fotografie in cui appare sorridente mentre stringe la mano al dittatore nord coereano Kim Jong-un. Quasi un'ossessione quella di ostentare le buone relazioni diplomatiche e personali con il leader coreano dopo la crisi di un anno fa che aveva portato addirittura al timore di uno scontro militare con gli Stati Uniti e la cui ricomposizione è considerata dai trumpiani uno dei risultati più importanti dell'ex presidente.

L'occhio indiscreto che ha curiosato all'interno della Casa Bianca è quello di Lorenzo Polegri, il famoso chef di Baschi che gestisce anche prestigiosi corsi di cucina italiana negli Stati Uniti e che ha cucinato sia per Barack Omaba che per Donald Trump. "Per Obama ho preparato il pranzo della domenica che ha consumato alla Casa Bianca insieme alla famiglia- ha raccontato Polegri a Benedetta Parodi che lo ha intervistato nella trasmissione radiofonica che conduce su Radio Capital-ovviamente non gli ho preparato un pollo arrosto e le lasagne nel rispetto della tradizione umbra perchè sarebbe stata una scelta troppo scontata. Avevo portato dell'ottimo tartufo con cui ho preparato un risotto che è stato molto gradito dal presidente, dalla moglie Michelle e dalle figlie così come hanno apprezzato il vino di Orvieto. Sapevo che a Obama piaceva molto anche il millefoglie al salmone e l'ho preparato come secondo piatto per finire con un tortino di ricotta con frutti di bosco".

Pochi sanno che gli inquilini della Casa Bianca si pagano da soli i pranzi e le cene quando si tratta di appuntamenti famigliari, quasi sempre di domenica, e fuori dagli incontri ufficiali. Per Trump invece Polegri ha preparato una colazione un anno e mezzo fa. "Eravamo appena arrivati a Washington da Dallas insieme a mio figlio Tommaso-racconta lo chef-quel giorno nello staff che si occupa delle cucine alla White House c'era un pò di nervosismo perché erano in visita i suoceri di Trump, i genitori di Melania e la first lady non partecipò alla colazione".

Il cuoco racconta anche come sono le cucine della casa presidenziale "Che non è un edificio molto grande come si potrebbe pensare, ma più che altro è una grande villa". In tutto ci sono tre cucine. Al piano terra ce n'è una molta grande che è come un ristorante con la possibilità di preparare pasti per 250 persone. Poi un'altra ed infine quella personale della famiglia del presidente "Che è di 80 metri e tutta in acciaio". Polegri racconta che alla Casa Bianca si consuma molta pasta "ma non certo buona come quella che facciamo a Baschi per non parlare dell'olio" e che nell’era Trump è scomparso l'orto impiantato in precedenza in un'ala del giardino da Michelle Obama. Le sorprese più insolite però lo chef italiano le ha trovate aprendo, per motivi di lavori, il frigorifero dei presidenti. "In quello di Obama-rivela-c'era una confezione di pesto. Ho avuto un attimo di sconcerto perché il pesto deve essere fatto in casa, ma per fortuna era di un produttore italiano". Invece "The Donald" ama tantissimo la carne. "Nel frigo c'erano decine di cotolette d'agnello congelate e scatole piene di panini con McChicken, cioè di pollo, oltre a grandi quantità di gelato che, a quanto mi hanno detto, piaceva molto anche ad Obama ed ora a Biden" dice lo chef. Pur essendo il personale della Casa Bianca sempre attentamente scortato da agenti dei servizi di scurezza, Polegri ha cercato di girovagare un pé. "Ad un certo punto, su una porta ho visto la scritta Situation Room e ho pensato che lì dentro si decidevano le sorti del mondo-racconta-ho provato ad entrare, ma un agente mi ha subito preso per il collo e mi ha detto "No chef".