Esami e visite mediche, sanità in quarantena. Un toscano su due non riesce a prenotare

Le liste chiuse bloccano l’accesso alle prestazioni: c’è chi rinuncia oppure si rivolge al privato perché i tempi di attesa sono biblici

Visite specialistiche

Visite specialistiche

Firenze, 20 agosto 2021 - La Toscana ha un problema enorme di accesso al sistema sanitario per le visite specialistiche e per gli esami diagnostici. Un problema da affrontare con urgenza. Solamente sei richieste su dieci fatte dai medici prescrittori si trasformano in prenotazioni effettive. Praticamente poco meno di un toscano su due non riesce a prenotare perché s’imbatte nelle liste chiuse (quando la disponibilità di prestazioni si esaurisce, le agende restano a secco) o rinuncia e si rivolge al privato perché i tempi d’attesa sono troppo lunghi. I dati emergono dal monitoraggio che la Regione Toscana effettua ogni quindici giorni e forniscono uno spaccato preoccupante un po’ in tutte le realtà toscane. In misura diversa. Complessivamente sulle 81.207 prescrizioni per visite specialistiche effettuate dai medici nella seconda quindicina del mese di luglio, solamente 50.697 si sono trasformate in prenotazioni, con un indice di soddisfacimento del 62,4%. Non va meglio per gli esami diagnostici, sempre nello stesso periodo, di 91.996 prescrizioni solamente 57.371 sono diventate appuntamenti, con una percentuale di risposta del 62,4%.

Una situazione progressivamente peggiorata negli ultimi mesi anche a causa dell’elevato numero di richieste da parte dei cittadini che, nel periodo più critico della pandemia, avevano rimandato. A luglio dello scorso anno, nella stessa quindicina, la percentuale di richieste andate a buon fine su un volume complessivo di prescrizioni pressoché analogo, era, per la diagnostica, del 76,3% e per le visite del 71,9%: dati pur non ottimali ma decisamente migliori del panorama attuale.

Le liste d’attesa sono ormai una malattia endemica per il sistema sanitario. La Toscana grazie a un piano meticoloso e costato ingenti risorse era riuscita a riportare la situazione sotto controllo un attimo prima che scoppiasse la pandemia, dopodiché tutto è andato a rotoli. Ma più che i tempi d’attesa che per il 79,2% di visite restano entro la soglia massima prevista dalla Toscana e per l’87,7% per la soglia nazionale e per gli esami diagnostici al 92,5% (Toscana) e 95,2% (nazionale), preoccupa la caduta tra la richiesta e la prenotazione. Che fine fa il 38% dei cittadini che non arriva a prenotare? Il problema è stato individuato nelle liste chiuse per mancata disponibilità di prestazioni. Va così che le liste d’attesa restano al limite, e per alcune prestazioni oltre, ma solo per quanti riescono a prenotare. Ma quattro cittadini su dieci sono esclusi e devono rivolgersi altrove. Le situazioni peggiori per la diagnostica sono a Pistoia dove solo il 36,6% delle richieste viene effettivamente prenotato, a Empoli 43,4%, a Siena il 45,7%, a Massa e Carrara il 50,2%, a Pisa il 50,3%. Per le visite Pistoia con 47,2%, Livorno 55,8%, Viareggio 57,6%.