Lions Toscana: "Vogliamo contribuire alla prevenzione del diabete"

Pierluigi Rossi, governatore degli oltre tremila Lions della Toscana, parla dei progetti per questa annata lionistica

Il Governatore Lions Pierluigi Rossi con la moglie Tiziana

Il Governatore Lions Pierluigi Rossi con la moglie Tiziana

Firenze, 14 settembre 2019 - “Alzare l’orizzonte, per uscire dall’io ed entrare nel noi, intesi come comunità, con identità e orgoglio”. Sono le parole di Pier Luigi Rossi, Governatore degli oltre tremila Lions della Toscana, che ha iniziato la sua annata puntando su alcuni progetti che toccano nel vivo la società, cercando di portare un contributo ai problemi delle persone e delle famiglie, intervenendo laddove si individuano i maggiori disagi e difficoltà.

Medico, residente ad Arezzo, con una lunghissima militanza lionistica, Rossi ha invitato i quasi cento club del distretto108LA a tessere un rapporto sempre più stretto con il proprio territorio, tenendo sempre fisso l’impegno dei Lions, che si riassume nello slogan “We serve”, noi serviamo. “Essere contemporanei con ideali e concretezza nella Comunità Toscana”

Governatore, nel suo discorso di insediamento ha detto che occorre recuperare l’umiltà. In che senso?

"Umiltà deriva dalla parola latina “humus”: terra. L’umile è una persona concreta, operativa, con i piedi in terra, legge la realtà e valuta le azioni da realizzare per modificarla. Sono un medico che ha fatto anni di ricerca scientifica. Tutta la ricerca è basata sulla umiltà.” Porto nei Lions il mio agire scientifico e culturale, etico ”.

Lei parla di piedi per terra, di ideali e concretezza. Faccia qualche esempio di questi intenti all’interno del suo programma.

“Il service che ho proposto ai club e ai soci/e, da realizzare questo anno, è contribuire alla prevenzione del diabete mellito, e parte dalla costatazione della diffusione del diabete in Toscana. I diabetici tipo 2 soggetti adulti (sopra i sedici anni) sono il 7% della popolazione, pari a circa 200.000 persone. Sulla costa sono più colpiti da diabete rispetto all’interno della Toscana. E veniamo al diabete tipo 1: nel 2% dei bambini e giovani in età scolastica compare sempre di più anche il tipo 2 associato alla sindrome metabolica. Occorre agire".

A cosa ha pensato?

"Noi Lions e Leo abbiamo un progetto: alzare l’orizzonte sul diabete con la conoscenza. L’ignoranza, intesa come non conoscenza, può generare malattia. Il diabete mellito tipo 2 può essere considerato una malattia culturale, legata a comportamenti personali errati. Avere uno stile di vita, di alimentazione errata, di carenza di attività motoria giornaliera sono fattori di rischio di diabete mellito tipo 2. Abbiamo un progetto in tre linee".

Ce le accenni

"Primo, attivazione di un camper della salute, unità mobile dei Lions per eseguire screening del diabete nei luoghi di maggiore aggregazione sociale. Secondo, crescere in salute: sostenere i bambini post oncologici presso Ospedale Meyer che hanno patologie, tra queste diabete mellito, a seguito delle terapie oncologiche avute. Terzo, i campi salute diabete: soggiorno dei bambini in una sede adeguata al fine di acquisire conoscenza e comportamenti per la gestione della loro patologia".

Come dovrebbe essere il rapporto con le istituzioni?

"I Lions non chiedono ma offrono il loro contributo in azioni e in sostegno economico alle Istituzioni Locali per realizzare interventi su ambiente, sulla tutela sociale e culturale nella attuazione del bene comune. Abbiamo 91 Club distribuiti in tutto il territorio regionale, siamo attivi ovunque. Ogni Club è libero di rapportarsi con le Istituzioni Locali nel territorio di sua competenza. La nostra presenza nella attività pubblica è evidenziata indossando un gilet con i colori di noi Lions: giallo e blu. I Lions sono la più grande Associazione di volontariato comunitario e umanitario in tutto il mondo e così anche in Toscana. Ideali e Concretezza sempre vicino alle Istituzioni e alla popolazione toscana".

Ha invitato i Lions ad essere uomini contemporanei, capaci di analizzare la società in cui viviamo. Dov’è secondo lei che i club possono essere più utili e fare la differenza?

"Il nostro motto è WE SERVE, lo applichiamo attraverso i service, cioè progetti operativi di azione e di pensiero che sono stati inseriti in cinque dipartimenti: salute, ambiente, scuola-cultura, giovani e attività sportive, comunità. Il Dipartimento è una struttura tecnica di supporto all’ agire dei Club e dei Lions per mettere in prativa i nostri ideali umanitari. Il service, il servizio, consente a ciascun Lion di passare dal IO, dal suo mondo personale, al NOI vissuto come Comunità".

Come è il rapporto con i Leo, ossia i giovani dell’associazione?

"Ottimo rapporto, in linea con gli anni che mi hanno preceduto. Abbiamo una ottima tradizione di relazione ideativa ed operativa tra Lions e Leo in Toscana. Abbiamo progetti comune da realizzare in questo anno. Esperienza ed Energia giovanile, unite per agire nella Comunità Toscana".

L’obiettivo a cui tiene di più in questa annata?

"Essere il degno rappresentate dei Lions in Toscana, il garante e testimone dei nostri valori, dei nostri Ordinamenti, vissuti con umiltà, concretezza e con l’etica della provvisorietà. Il mio ruolo di Governatore ha una durata di un anno, poi tornerò Socio del Mio Club Arezzo Mecenate, che ho fondato 25 anni fa. Le persone passano, la Istituzione Lions resta. Invito le donne e gli uomini toscani a conoscere, ad entrare nei Lions".

Olga Mugnaini