La scuola vista da noi. "Ragazzi, aprite gli occhi al mondo"

La Nazione tra i banchi. Ogni settimana la parola a un docente. Gli interventi degli insegnanti oltre che sulle pagine de La Nazione troveranno spazio anche sul sito (www.lanazione.it). Inviate i contributi a: [email protected]

Si torna a scuola!

Si torna a scuola!

E’ iniziato il nuovo anno scolastico con molte speranze, qualche novità e anche molti problemi. Dal neo ministro della Pubblica istruzione Fioramonti grande attenzione con l’annuncio anche di un aumento nelle buste paga dei professori e massima considerazione alla formazione continua dei docenti. «La Nazione» è in campo da settimane, forte del successo di partecipazione e interesse che sta riscuotendo la nostra iniziativa dedicata al pianeta istruzione. Un viaggio tra i problemi, i disagi ma anche le tante luci, i bei progetti, le diverse storie. Ogni lunedì il giornale accoglie da Toscana, Umbria e Liguria la preziosa testimonianza di un docente, con l’obiettivo di dare più voce a un mondo – quello della scuola – fondamentale nella nostra società. Gli interventi degli insegnanti oltre che sulle pagine de La Nazione troveranno spazio anche sul sito del giornale (www.lanazione.it) che mette a disposizione un indirizzo per inviare i contributi ([email protected])

Firenze, 23 settembre 2019 - Nel nostro sistema scolastico vedo più luci che ombre. Ma un aspetto che mette in difficoltà il nostro lavoro riguarda sicuramente la definizione certa dell’organico in ritardo. Le tempistiche di attribuzione delle cattedre sono sempre dilatate. Ottobre e novembre sono mesi all’insegna delle variazioni e questo complica anche il lavoro sui ragazzi. I ritardi nella composizione dell’organico generano ricadute negative sulla motivazione degli studenti ma anche nella progettualità tra colleghi. Specialmente quando viene a mancare da un anno all’altro. A risentirne maggiormente sono i ragazzi con bisogni educativi speciali che dovrebbero poter contare su insegnanti di sostegno non precari.

Nel nostro istituto il 70% del corpo docenti è di ruolo, siamo fissi. Questa dovrebbe essere la regola, non l’eccezione. Per quanto riguarda il metodo di insegnamento credo che la parola chiave, per ottenere una resa, sia motivazione. Abbassare il livello della spiegazione, sollevare i ragazzi dalla fatica semplificando, e prenderli sempre per mano è una tendenza sbagliata. Toglie loro la soddisfazione di raggiungere traguardi personali con impegno e sacrificio. Su questo dovremmo lavorare meglio e di più.

Un progetto vincente che mi sento di condividere come modello da replicare riguarda invece l’alternanza scuola-lavoro. Non è una novità, lo portiamo avanti da anni, da quando non c’era l’obbligo di legge. E‘ un valore aggiunto. Spinge i ragazzi ad uscire dal sistema scuola, a confrontarsi con le diversità opponendosi alla chiusura. Ad aprire gli occhi e sviluppare il senso pratico, risolvendo i problemi ed interfacciandosi col mondo. Senza scadenza invece è la questione che interessa la fatiscenza degli edifici scolastici, datati e insufficienti ad accogliere una popolazione scolastica in crescita. Anche il nostro istituto ha qualche tratto spettrale, ma gli spazi non sono carenti grazie ad una riorganizzazione messa in atto lo scorso anno. Alcune aule sono state ricavate dalla biblioteca, trasferita nella rotonda riqualificata. Il polo scolastico all’avanguardia di cui si parla da anni è un sogno che piacerebbe vedere realizzato a tutta la comunità.

Angela Centi,  insegnante di diritto ed economia politica all’Istituto superiore Fermi-Da Vinci di Empoli e assessore Scuola e politiche dell’infanzia nel comune di Capraia e Limite