Arcobaleno: una festa, cinquecento sorprese

Il commento del direttore de La Nazione

Pier Francesco De Robertis, direttore della "Nazione"

Pier Francesco De Robertis, direttore della "Nazione"

Firenze, 19 giugno 2015 -  Alla fine è bastata un’idea, come aveva chiesto tre anni fa l’allora direttore di questo giornale, Gabriele Canè. Le idee a volte muovono il mondo, a volte muovono la vita. Stavolta hanno mosso la Toscana, perché la nostra terra è così bella che spesso si sente troppo bella da fare qualcosa. E invece il mondo va così veloce, la "concorrenza" specie nel turismo e nell’accogolienza è così forte che non basta essere belli perché gli altri lo sappiano, decidano di venire a trovarti e lasciare una parte del loro stipendio nei tuoi alberghi e nei tuoi parchi divertimento.

Serve, appunto, un’idea. Un’idea che ebbe La Nazione e che la Regione Toscana, con coraggio e onestà intellettuale, sposò in pieno: serviva una "risposta" nostra alla Notte Rosa dell’Emilia Romagna. Certo, doveva essere qualcosa di diverso, perché noi siamo diversi, non siamo un’unica entità come i romagnoli. La Toscana è terra plurale, di campanili. Ma anche i colori dell’arcobaleno sono diversi e pure l’arcobaleno è uno solo. E’ un’idea, un’idea di festa, e cinquecento eventi stanno lì a dimostrarlo. E festa dunque sia. Questi tre giorni che abbiamo sognato e voluto godiamoceli tutti, e che siano anche un segno che possa andare oltre. Il segno che se vuole e quando vuole la Toscana ha una forza pari solo alla sua bellezza. Basta solo rimboccarsi le maniche. Non basta sognare, bisogna volere. Buon arcobaleno.