Lavoro, la strage silenziosa in Toscana

Muore un artigiano di 68 anni in una falegnameria a Empoli. Cinque vittime in dieci giorni

I soccorsi in via Pontorme a Empoli

I soccorsi in via Pontorme a Empoli

Firenze, 9 febbraio 2021 – Cinque morti sul lavoro in dieci giorni. L’ultima vittima è un artigiano di 68 anni, Francesco Santiccioli. Ha perso la vita a Empoli per l’esplosione di un compressore avvenuta nella falegnameria doveva lavorava insieme a un’altra persona, rimasta ferita. Soccorso dai sanitari anche il figlio, che si è sentito male dopo essere arrivato sul posto.

L’incidente mortale di Empoli giunge dopo una lunga lista di lutti sul lavoro che hanno costellato i giorni scorsi. Prima il rider di 47 anni falciato da un’auto sulla strada a Montecatini mentre stava andava a ritirare una ordinazione. A Castelfranco di Sotto era morto un 51enne di Montopoli Valdarno, titolare di una ditta di termoidraulica, che stava eseguendo una manutenzione a una cisterna in una conceria. Quindi l’infortunio mortale avvenuto in una ditta tessile a Montale, vittima un 23enne, schiacciato sotto una pressa.

A Stagno (Livorno) il lavoro è costato la vita a un operaio di 66 anni, caduto da un solaio mentre stava effettuando dei lavori in un capannone industriale. L’ultimo incidente mortale rilancia gli appelli e le reazioni dei sindacati per fare più prevenzione. «Continua la strage silenziosa» sottolineano Elena Aiazzi e Laura Scalia della Cgil Firenze, e Marco Carletti della Fillea Cgil fiorentina.

«Come Cgil e Fillea ancora una volta ribadiamo che la sicurezza è un aspetto fondamentale dell’organizzazione del lavoro – sottolineano – e non può essere messa all’ultimo posto, tanto meno in una situazione di emergenza come quella che stiamo attraversando. Rinnoviamo l’appello perché la Regione investa seriamente sulla sicurezza rafforzando il servizio di prevenzione, e si mettano al più presto in campo tutte le azioni indispensabili a partire da maggiori ispezioni e controlli». «In un momento come questo di difficoltà sanitaria e sociale, le morti sul lavoro diventano una tragedia nella tragedia. La sicurezza sul posto di lavoro deve essere garantita ovunque per tutelare la vita di chi fa tanti sacrifici per poter sostenere se stesso o la propria famiglia. Quanto successo negli ultimi giorni non può passare sotto silenzio ed essere trascurato solo perché sono in corso altre emergenze» ha detto il vescovo di Pistoia, Fausto Tardelli, dopo l’infortunio mortale a Montale.