L'ultima frontiera dello shopping parte da Scandicci, ecco la boutique virtuale

Gucci 'inventa' la videochat con clienti da tutta Europa. Le grandi griffe investono in tecnologia per uscire dagli effetti negativi della pandemia

L'assistente virtuale in collegamento video

L'assistente virtuale in collegamento video

Firenze, 5 giugno 2020 - Altro che Alexa, Siri e Cortana. Salutate anche la suadente voce che sostiene i navigatori. Nell’alta moda l’assistente virtuale è in carne e ossa. La tecnologia è stata ed è uno strumento essenziale per uscire dall’emergenza Covid. Nel distretto della pelletteria di Scandicci le grandi griffe puntano sull’innovazione e sul web per acquisire nuove quote di mercato. Progetti che affiancano la normale produzione e determinano un cambio di passo nella filiera. Non più solo banco, pellami e produzione spinta, ma anche e soprattutto centro di innovazione, formazione e sperimentazione di nuove idee per progettazione e commercializzazione. Tutte le principali maison d’alta moda da tempo sono presenti sul web con piattaforme di commercio elettronico, ma proprio da Scandicci parte un progetto innovativo che vede Gucci protagonista. Nel suo insediamento produttivo di Casellina, la griffe ha allestito una boutique uguale in tutto e per tutto a quelle aperte in tutto il mondo. Solo che i normali clienti ‘della strada’ non vi potranno accedere.

Eppure gli arredi sono elegantissimi, vi lavorano su turni 6 addetti, vestiti ugualmente in maniera raffinata, che rispettano ugualmente norme sul distanziamento e l’etichetta che si addice a chi accoglie clienti nelle boutique di lusso. Un negozio che ha spazi fisici, scaffali, arredi sofisticati, dove si parlano tutte le principali lingue del mondo. Ma che non ha vetrina o porta d’ingresso. I clienti sono solo virtuali. Perché la boutique di Scandicci, che smisterà le chiamate di tutta Europa, è il luogo fisico dove lavorano le assistenti virtuali di chi non si accontenta di vedere le foto sul web, ma vuole un contatto umano, vuole spiegazioni, la competenza di chi può consigliare. O direttamente dal sito dell’azienda, o con un appuntamento, si può entrare in negozio tramite videochat, ogni giorno, domeniche incluse dalle 11 alle 20. Se la boutique è già occupata per un’altra sessione di video shopping, l’icona sparisce per tornare online quando c’è disponibilità. La connessione è fluente, senza intoppi, le telecamere ad alta definizione permettono una buona visione anche nel dettaglio di quello che si vuole. L’esperimento sta funzionando, tanto che l’ipotesi è quella di estenderlo progressivamente a tutte le aree geografiche dove la griffe ha mercato. Regola aurea degli e-shopper: quando scatta la voglia, le situazioni possono essere le più disparate. Anche in questo caso si è pensato di salvare la forma: non importa se ci si connette dal divano di casa, in ciabatte, col pigiama, o per le signore senza make-up. La cortesia, o il pudore, fanno sì che la videochat sia a senso unico: si può vedere l’addetta e la boutique, che però sente solo la voce di chi compra senza avere un ritorno video. Noblesse oblige direbbero i francesi.