Kirsten, una vita per l’arte e Firenze "Si è persa una voce importante"

Tanti messaggi di cordoglio per la scomparsa della storica Piacenti. Fu anche Soprintendente aggiunto Per renderle omaggio sarà organizzata, quando possibile, una cerimonia nella Sala Bianca di Palazzo Pitti

 La regina di Danimarca Margherita II con Cristina Piacenti

La regina di Danimarca Margherita II con Cristina Piacenti

Firenze, 12 aprile 2021 - Era arrivata a Firenze quasi per caso, ma ne era nata una storia d’amore lunga 62 anni. Un’avventura che ha avuto fine solo due giorni fa, quando si è spenta all’età di 92 anni nella sua residenza di Reggello, dove sembrava fosse nata, tanto era il suo senso di appartenenza e di impegno per quella terra. E invece Kirsten Aschengreen Piacenti, ma per tutti ormai solo Cristina, era danese. 

Non solo, amica personale della Regina, ha continuato a lungo a prendere il thé con Margherita II di Danimarca. Nonostante ciò, nessuno aveva dubbi: Cristina Piancenti era una vera fiorentina. Cominciò a esserlo nel 1959, quando arrivò a Palazzo Pitti per catalogare gli avori del Museo degli Argenti, di cui sarebbe poi diventata direttrice. E continuò negli anni a venire, quando ebbe la geniale intuizione di creare prima il Museo delle Porcellane e poi il Museo del Costume, sempre per la Reggia di Pitti. Tra i suoi progetti c’era anche il museo delle Carrozze, che purtroppo non ha fatto in tempo a veder realizzato.

E’ una storia d’amore e d’arte quella tra Cristina Piacenti e Firenze, studiosa competente e appassionata che la città piange per l’immenso lavoro svolto alla guida delle più importanti istituzioni culturali. Si laurea in storia dell’arte a Londra, ma è in riva all’Arno che trova stimoli e incarichi, oltre che il compagno della sua vita. Sposa infatti Franco Piacenti, illustre professore di chimica dell’università di Firenze, col quale dopo l’alluvione del ’66, condivide l’impegno nel campo del restauro delle opere danneggiate dall’acqua e dal fango.

Sempre più fiorentina, senza perdere quel suo elegante accento straniero, Kirsten Aschengreen Piacenti colleziona un’infinità di ruoli: dal 1974 al 1996 è direttrice del Museo degli Argenti, ora Tesoro dei Granduchi di Palazzo Pitti, e dal 1996 dirige il Museo Stibbert. Dal 1978 al 1997 è anche Soprintendente aggiunto. Numerose le mostre allestite e curate e anche adesso che era in pensione non aveva certo abbandonato la sua passione per tutto ciò che è artistico. Aveva infatti partecipato attivamente a molte iniziative per salvare e preservare il Castello di Sammezzano, a pochi passi dalla sua abitazione.

Oltre al cordoglio per la sua scomparsa, espresso sia dall’assessore alla cultura di Palazzo Vecchio, Tommaso Sacchi, sia dal sindaco di Reggello, Piero Giunti, ci sono già anche iniziative per ricordarla. Il direttore delle Gallerie degli Uffizi, Eike Schmidt, e la coordinatrice del Tesoro dei Granduchi, Valentina Conticelli, annunciano che per rendere omaggio alla grande storica dell’arte sarà organizzata una cerimonia nella Sala Bianca di Palazzo Pitti, non appena le misure anti-Covid lo permetteranno.

«A Firenze e al mondo della cultura e dell’arte mancherà una voce tra le più lucide e competenti - ha detto Tommaso Sacchi – , sempre appassionata e intenta fino all’ultimo allo studio della conservazione e della diffusione del bello". "Per i suoi importanti e pionieristici contributi, per l’intelligenza con cui ha saputo riordinare, e in molti casi riscoprire, le collezioni da lei curate - ricordano Schmidt e Conticelli - Kirsten Aschengreen Piacenti rimane un modello di funzionaria e studiosa di prima grandezza".