Ivan Cotroneo: "Più spazio alle registe nel mondo del cinema"

L'intervento, nell'ambito della festa di "Luce!", di uno dei membri del comitato scientifico del sito

Firenze, 26 novembre 2022 - Alla Festa Luce arriva Ivan Cotroneo. “Cotroneo è membro del comitato scientifico di Luce, è il cervello che muove le idee i temi poi sviluppati dai nostri giornalisti - afferma la direttrice di Qn La Nazione Il Resto del Carlino Il Giorno Agnese Pini -. Stasera vorrei parlare di come attraverso arte, cinema, sceneggiatura noi possiamo raccontare cosa significa essere diversi”.

“Da sempre - dice Cotroneo - cerco di accendere un faro su realtà che non vengono raccontate, da 'Tutti pazzi per amore' alla 'Compagnia del cigno. Tanti sono i film che ho visto che mi hanno aperto gli occhi. Purtroppo lavoro in un mondo in cui il gender gap è orribile. Le registe sono al di sotto del 20% e le sceneggiatrici sono intorno alo 15 per cento. Ciò significa che la rappresentazione che viviamo".

Come è possibile che nell’arte, che spesso anticipa la realtà, ci sia questa distanza così forte tra i generi?

“È un retaggio del passato, di una visione patriarcale dominata dai maschi. C’0è una serie che racconta molto bene come era difficile all’epoca per una donna fare la regista. Los guardo femminile tra l’altro è poco visto al cinema, un film su sei porta la firma di una regista. Ho lavorato molto su Rai 1 trattando temi di disabilità, di amore tra donne per esempio. Rappresentazioni corrette aiutano a cambiare la visione dell’opinione pubblica Una delle cose”.

C’è il rischio però che il mondo del cinema e dell’arte possano sbagliare a raccontare le diversità a causa di cliché. Siamo riusciti a uscire da questo?

"In realtà no, vedo molto sessismo mondo dell’intrattenimento. Io faccio il possibile, vedo tante rappresentazioni corrette come è accaduto con “Tutto chiede salvezza” che aiuta a sfidare i cliché come quelli sul femminile e sulla bellezza, duri da combattere perché sono interiorizzati".

I cliché sono duri a morire perché vendono di più e fanno girare di più il business?

"Succede molto nella pubblicità. Pensiamo al cliché della donna in quelle sui supermercati composte da persone completamente diverse da quelle che vedo quando cado a fare la spesa. Vedo tanti maschi e non donne che vanno a fare la spesa".

La società arriva prima a certe verità dei decisori politici?

"Io credo che lo spettatore sia sempre più avanti di noi, così come i cittadini. Quando abbiamo creato “Tutti pazzi per amore” nel 2012 abbiamo temuto, mi sono beccato titolacci sull’Avvenire per il bacio tra i due ragazzi in prima serata, invece il pubblico ha apprezzato”.

Sulle sue speranze e paure Cotroneo dice: “La speranza che ho è nel futuro e nei ragazzi che sono molto più liberi e fuori dagli schemi. Le paure sono legate a questo periodo di cambiamento e al fatto che di fronte a una società inclusiva ci sia chi possa reagire in maniera difensiva”.