Toscani morti nell'incidente di Cuba, scatta l'inchiesta. Ecco la possibile dinamica

Lunghe pratiche burocratiche per il rimpatrio delle salme

Le due vittime, Antonio Tiseo e Greta Calabrese

Le due vittime, Antonio Tiseo e Greta Calabrese

Firenze, 8 gennaio 2020 - C'è un'inchiesta, a Cuba, sull’incidente costato la vita di Antonio Tiseo, parrucchiere fiorentino di 66 anni, e dell’amica Greta Calabrese, 52, agente immobiliare a Pistoia. E i tempi per il rientro in Italia delle salme delle due vittime di un terribile scontro frontale avvenuto sulla via per il mare di Varadero in cui sono complessivamente morte sei persone, saranno inevitabilmente lunghi.

Giulia, la figlia di Antonio, che dal padre ha ereditato anche il suo mestiere di coiffeur al Campo di Marte, oltre al dolore devastante, deve affrontare le lungaggini burocratiche, la distanza e le difficoltà del compito che il destino le ha fatto assumere: quello di far tornare a casa il suo papà.

"In questo momento le due salme sono all’Ambasciata di L’Avana - riferisce Giulia -. Ho parlato con persone molto comprensive, ma ci dicono che ci sono dei tempi tecnici da fronteggiare".

E non passeranno meno di due settimane, prima che Antonio e Greta prendano di nuovo il volo. In questo tempo anche l’autorità giudiziaria cubana dovrà svolgere i suoi accertamenti. A cominciare dalla verifica delle condizioni dei conducenti dei due mezzi coinvolti nel drammatico sinistro mortale.

Anche sull’incidente, le notizie sono frammentate. Si è ricostruito che lo scontro tra il taxi su cui viaggiavano Antonio Tiseo e Greta Calabrese è avvenuto la mattina del 4 gennaio, alle 9.40 ora locale (sei ore indietro rispetto all’Italia). La macchina gialla, con cinque persone a bordo (oltre ai due italiani, anche due russi, con cui avevano condiviso il breve tragetto dalla capitale al litorale di Varadero) sarebbe improvvisamente sbandata.

Le gomme sarebbero finite prima fuori strada sul margine destro, poi il tassista, con una sterzata, avrebbe cercato di rimettersi in carreggiata, invadendo però la corsia opposta, nella quale stava sopraggiungendo un altro mezzo con almeno due persone sopra. Anch’esse sono decedute, stessa sorte di Antonio, Greta, e i due russi. Il tassista è invece sopravvissuto.

Antonio era partito la mattina del 31 dicembre da Linate. Sarebbe rimasto a Cuba quindici giorni. Pure Greta aveva programmato di passare le vacanze natalizie sull’isola carabaica. Non erano da soli, sull’isola della rivoluzione. Anche se quella maledetta mattina si erano separati dal resto del gruppo per fare un’escursione in un’area ecologica incontaminata, fatta di mare cristallino e spiagge bianchissime. Non ce l’hanno fatta a vederla. La Cuba dei loro cuori è stata un viaggio senza ritorno. © RIPRODUZIONE RISERVATA