Inaugurazione anno giudiziario: "Toscana, il covid favorisce le infiltrazioni mafiose"

La cerimonia a Firenze con il procuratore generale Marcello Viola

Direzione Investigativa Antimafia

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Firenze, 30 gennaio 2021 - L'emergenza covid non porta preoccupazioni solo dal punto di vista sanitario. Le infiltrazioni mafiose in Toscana potrebbero aumentare, con il welfare mafioso in soccorso di imprenditori piegati dalla crisi da coronavirus. Lo spiega il procuratore generale di Firenze Marcello Viola all'inaugurazione dell'anno giudiziario, che si svolge nelle sedi di Corte d'Appello italiane. E il quadro che fa il procuratore è preoccupante. 

"Occhio alle forme di welfare mafioso"

«La pandemia del Covid-19 non è soltanto un'emergenza sanitaria, non è soltanto un'emergenza economica, ma costituisce anche una grave crisi del mercato del lavoro» e per questo «in assenza di adeguate misure di sostegno e della tutela proveniente dalla disponibilità di capitali legali, è facile prevedere, soprattutto nelle fasce sociali e popolari più disagiate e più aggredite dalla crisi, l'inevitabile consegnarsi a forme di welfare mafioso».

Pericolo usura

«Nel distretto - ha aggiunto Viola nella relazione - può fondatamente ipotizzarsi, nonostante il consistente calo del numero delle iscrizioni dei procedimenti per usura, pari a quasi il 34%, la sommersione del fenomeno usurario poiché l'accertamento del reato di usura urta spesso contro l'atteggiamento delle vittime, che preferiscono sottomettersi alle pretese usurarie piuttosto che denunciarne gli autori, temendo di perdere la possibilità di potersi avvalere del ricorso a tale forma di credito nel caso di eventuali ulteriori necessità».

Forti liquidità della mafia

"Se è vero che la cultura mafiosa non è riuscita a contaminare il tessuto sociale della Toscana, si registra nondimeno la continua emersione di spunti investigativi che vedono la presenza di appartenenti a Cosa Nostra, 'Ndrangheta e Camorra operare in Toscana in concorso con elementi del luogo, a dimostrazione della forte liquidità di cui tale soggetti dispongono e della capacità attrattiva e corruttiva che tali disponibilità comportano".

Rallentamento dei procedimenti

A causa della pandemia, nel distretto della Toscana, è stata rilevata, dice Viola, "una significativa contrazione, in termini percentuali, degli affari esaminati e definiti rispetto all'anno precedenti", che si traduce in "quasi 10mila procedimenti in meno, tra noti e ignoti".

Aumentano i maltrattamenti in famiglia

Il lockdown ha portato a una diminuzione generale dei reati anche in Toscana, ma sono aumentate dell'11% le iscrizioni "per i fatti di violenza intrafamiliare e, in particolare, per il delitto di maltrattamenti in famiglia, in conseguenza dell'adozione delle misure per prevenire il rischio di contagio che hanno pero' costretto dentro le mura domestiche vittime e carnefici". Lo ha detto il procuratore generale presso la corte d'appello di Firenze, Marcello Viola illustrando, nella sua relazione con cui si è aperto l'anno giudiziario in Toscana. Un "effetto distorto" delle "necessarie misure di prevenzione sanitaria", che, ha detto ancora Viola, ha percettibilmente accresciuto il numero delle persone vulnerabili sottoposte ad un penoso regime di sofferenze morali, di violenza fisica e morale, di continue vessazioni, di umiliazioni, anche alla presenza di bambine e bambini".

"Livorno porta del narcotraffico"

Il porto di Livorno «sembra essere divenuto una alternativa privilegiata, di sempre crescente importanza, rispetto ad altri porti quali Gioia Tauro e Genova, a fini di importazione dal Sudamerica di stupefacenti, soprattutto cocaina». Lo ha sottolineato il procuratore generale di Firenze, Marcello Viola, all'inaugurazione dell'anno giudiziario. «Le attività di indagine - ha precisato il procuratore generale - svolte in relazione a procedimenti penali in materia di narcotraffico internazionale, di cui numerosi in corso di svolgimento, hanno confermato il quadro sostanziale già delineatosi nel corso degli anni precedenti, evidenziando che la Toscana, sia per la particolare posizione geografica che per le infrastrutture presenti (in particolare il porto di Livorno, che è uno dei primi porti italiani per merci movimentate), è spesso utilizzata come 'porta di accessò per l'importazione di ingenti quantitativi di sostanza stupefacente da parte di gruppi criminali organizzati e costituisce un mercato assai appetibile per le organizzazioni».