Il talento di Maria Giulia Costanzo su Sky arte

La giovane sangiulianese è tra gli otto fotografi selezionati per la quarta edizione di “Master of photography”

Maria Giulia Costanzo, foto di Daniele Cruciani per Sky Italia

Maria Giulia Costanzo, foto di Daniele Cruciani per Sky Italia

Michele Bulzomì

 

Guarda la gallery delle foto di Maria Giulia

Pisa, 4 luglio 2019 – È tra gli otto fotografi selezionati dalla redazione di “Master of photography” per il programma dedicato agli scatti d’autore. Maria Giulia Costanzo, 24enne sangiulianese, è uno dei concorrenti del talent trasmesso da Sky Arte che in ogni edizione è alla ricerca del miglior cacciatore di immagini con un click in tutta Europa. Maria Giulia, che ha rappresentato l’Italia insieme a un giovane romano, ha conquistato l’accesso alla semifinale della quarta edizione. 

Maria Giulia, come è arrivata la partecipazione al programma?

“Ho visto la pubblicità e mi sono incuriosita. Ho pensato ‘non passerò mai le selezioni’, e invece ce l’ho fatta tra migliaia di concorrenti. Se penso che non volevo nemmeno fare il colloquio mi viene da ridere: è stato il mio ragazzo a convincermi”.

Può essere un buon trampolino di lancio…

“L’ho fatto solamente per questo e per avere visibilità: è un programma che va in onda in 5 stati diversi del mondo. Ho conseguito la laurea in fotografia a Firenze e ora a Milano mi sto specializzando in fotografia cinematografica. Il ‘master of photography’ cercava uno stile e mi sento orgogliosa. Questa per me è una conferma”.

Ha sempre pensato di diventare una fotografa?

“Al liceo nessuna materia mi soddisfaceva. Scattare foto, invece, mi faceva sentire apprezzata e mi rendeva orgogliosa.”.

Cosa preferisce volti o paesaggi?

“Sento il bisogno di fotografare le persone, perché in questo modo credo di carpirle di più. I paesaggi sono immobili, invece mi piace che si crei il dialogo tra soggetto e fotografo.”.

Il suo sogno nel cassetto?

“Vivere di fotografia, conoscere tante persone e crescere attraverso l’obiettivo. Dico sempre che vorrei vivere di luce”.

Michele Bulzomì