I soldi dei Casalesi in Toscana. Il trucco del bancomat per riciclarli

Persone in difficoltà, quasi tutte con il reddito di cittadinanza, reclutate con "paghe" del 2-3% perché prelevassero il denaro da ripulire

La conferenza stampa (foto Marco Mori /New Press Photo)

La conferenza stampa (foto Marco Mori /New Press Photo)

Firenze, 20 gennaio 2021 - C'erano anche dei percettori del reddito di cittadinanza tra le persone che avrebbero contribuito al sistema di riciclaggio di denaro che favoriva il clan dei Casalesi, scoperto dalla Dda di Firenze nell'ambito dell'inchiesta che oggi ha portato all'esecuzione di 34 misure cautelari.

Partendo dal flusso dei pagamenti relativi all'esecuzione dei lavori appaltati, le Fiamme gialle hanno scoperto un sistema di false fatturazioni a copertura di cospicui e continui bonifici in uscita dalle aziende di costruzione e disposti a vantaggio di società "cartiere".

I conti correnti di queste ultime, spiega la Gdf, venivano poi svuotati attraverso un'organizzata squadra di 'bancomattisti prelevatori', persone prossime alla soglia della povertà e alcune delle quali beneficiarie di reddito di cittadinanza di emergenza, remunerate dal gruppo criminale con commissioni pari al 2-3% delle somme monetizzate, ossia circa 50-100 euro a prelievo.