Guerra in Ucraina, nascosta in cantina con la mamma malata: "Salvateci dall'inferno"

Il racconto di Viktoriia Ladchenko, che vive in Italia e che era tornata in Ucraina per assistere la donna, che ha gravi problemi di salute

Firenze, 4 marzo 2022 – Ha lasciato marito e figli per un’emergenza in Ucraina la signora Viktoriia Ladchenko. È partita da Eboli, in provincia di Salerno, per andare a Kherson a trovare la mamma in ospedale malata di cancro che stava male. Ma una volta lì, si è ritrovata sotto le bombe e in mezzo all’inferno. Vorrebbe tornare in Italia, ma non c’è nessuno che fino ad ora ha potuto aiutarla. Sono da giorni nascosti in cantina, senza possibilità di uscita. Cibo e acqua stanno scarseggiando, e come se non bastasse la mamma sta sempre peggio. Lancia perciò un appello a tutti: “Vi scongiuro! Venite a salvarci”.  

“L’abbiamo sconsigliata di partire, perché le cose potevano precipitare da un momento all’altro, come poi è accaduto” racconta il cognato, Roberto Voza, che da anni vive in Toscana, ha lavorato a Firenze nel Mugello e ora a Cambi Bisenzio.

“Non riescono ad uscire fuori da quella situazione, un canale umanitario non c’è mai stato. Non riescono a muoversi da lì, non ci sono treni, pullman, macchine”. Il signor Roberto ci spiega come stanno le cose: “ Viktoriia era andata in Ucraina perché la mamma era gravemente ammalata, ma gli ospedali andavano evacuati, così l’ha portata a casa sua. È iniziata la guerra e si sono rifugiate nella cantina dello stabile, insieme a una quindicina di persone che abitano nel palazzo. Ha appena parlato con mio fratello Marco e ha detto che hanno cibo e acqua per altri 3 o al massimo 4 giorni. Sua mamma ha anche bisogno di cure, medicine, è debolissima. Non sanno come andar via da lì, non riescono a contattare nessuno. Insieme a mio fratello hanno 3 figli, mentre Viktoriia ne ha altri due, Yurii e una figlia che è ufficiale dell’esercito in America. Mio fratello lavora al nord, i loro figli ora sono a Eboli accuditi dalla nonna”.

La signora Viktoriia ha lanciato un video appello: “Sono sposata con un cittadino italiano Marco Voza, mio figlio Yurii è cittadino italiano. Sono volata in Ucraina per mia madre.  Dal 24 febbraio sono a Kherson.  Mia madre è gravemente malata, gli è stato diagnosticato un cancro.  Nessuna cura. Siamo bloccati a Kherson, i treni non passano, anche gli autobus e anche le auto.  Non possiamo partire da soli.  La mamma non cammina bene, ci è rimasto poco cibo. Siamo stati bombardati e bombardati, ci siamo nascosti nel seminterrato, qui la mamma è peggiorata e anche la catastrofe umanitaria sta peggiorando. E può essere irreversibile per tutti, Europa compresa. Ci sono reattori nucleari sul territorio dell’Ucraina e se una bomba dovesse colpirli, il disastro non potrebbe essere evitato, e allora né l’Ucraina né l’Europa saranno sulla mappa del mondo.  Tutti moriranno per un’esplosione atomica, Europa compresa.  È tutto molto brutto, ma questa è la realtà”.

Viktoriia e sua madre chiedono di poter essere portate in salvo da quell’inferno: “Chiedo a tutti, a tutte le persone premurose, e specialmente a tutti i ministri e al presidente d’Italia, di riportarmi a casa, dove la mia famiglia, mio marito, mio figlio mi stanno aspettando. Siamo molto spaventati, siamo sole e indifese.  Chiedo aiuto.  Credo negli italiani premurosi, credo nello Stato italiano, che non mi lascerà nei guai, che restituirà la moglie al marito e la madre al figlio. Vi prego di fare tutto il possibile e l'impossibile per riportarmi a casa.  Ho paura che mia madre muoia. Salvateci da questo inferno. Vi scongiuro!”.