Guardia medica in Toscana, rischio tagli: i medici scrivono a Giani

Le parole di Giorgio Fabiani, responsabile regionale dello Smi 118

Protestano i futuri medici

Protestano i futuri medici

Firenze, 15 maggio 2021 - Sulla paventata riduzione dell’orario della guardia medica: “Il sindacato dei medici italiani, Smi, si dichiara preoccupato per l’ennesima prospettiva di tagli al sistema sanitario regionale. Nello specifico facciamo riferimento al documento inviato dalla Asl Toscana Centro ai Sindaci dei Comuni interessati”. Così Giorgio Fabiani, responsabile regionale Toscana dello Smi 118 convenzionati.

“Il documento - scrive Fabiani in una lettera aperta al presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani - ipotizza la riduzione dell’orario dei medici della continuità assistenziale con la presenza della guardia medica fino alle ore 24 e non più fino alle 8 del mattino (h16). Tra le ragioni di questo taglio ci sarebbe lo spostamento dell’operato dei medici suddetti verso le attività’ di contrasto al covid (Usca, alberghi sanitari, vaccinazioni, ecc..). Riteniamo che questa giustificazione sia opinabile nel merito, ma sicuramente sbagliata riguardo alla scelta dei tempi, infatti l’emergenza sanitaria dovrebbe cessare a luglio, ragione per cui avrebbe avuto senso eventualmente affrontare la questione mesi fa e non adesso”.

“L’altra motivazione fornita dall’Azienda Sanitaria – aggiunge Fabiani - fa riferimento alla riduzione del numero dei medici in rapporto all’esigenze del sistema. Su questo riconosciamo lo scarso numero dei medici rispetto alle necessità, ma crediamo che la soluzione al problema sia quella di utilizzare tutte le risorse disponibili nel miglior modo possibile, togliendo, per ragioni emergenziali, tutte le incompatibilità’ che non permettono ai medici stessi di aumentare il proprio volume di lavoro. Oltre alla riduzione dell’orario di lavoro della guardia medica, l’Azienda Toscana Centro prevede accorpamenti di sedi non meglio specificati che riteniamo inaccettabili perchè, da sempre, ci battiamo per tutela dei diritti dei medici e per la salvaguardia della salute dei cittadini. Non è pensabile annullare il servizio dalle ore 24 alle ore 8 lasciando come unico baluardo il 118, già devastato da tagli e “riorganizzazioni”.

“Facciamo riferimento alle numerose postazioni medicalizzate tagliate negli anni e trasformate in postazioni infermieristiche - conclude Fabiani - ultima in ordine cronologico la chiusura della postazione medicalizzata di Fosdinovo che ha creato in questi giorni polemiche tra il sindaco e l’Azienda sanitaria. Per tutte queste ragioni, Smi si dichiara contrario: al taglio delle postazioni medicalizzate del 118; al task shifting (sostituzione di una figura professionale, il medico, con un’altra, l’infermiere); all’h16 e cioè la riduzione dell’orario di lavoro dei medici della continuità assistenziale e all’accorpamento delle sedi di guardia medica”.

Maurizio Costanzo