Green pass, Confesercenti Toscana: "L’obbligo escluda le zone bianche e i piccoli locali"

“I bar potrebbero doversi trovare a richiedere il green pass anche per un caffè e dovranno dedicare un lavoratore al controllo dei certificati”

Green pass

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Firenze, 21 luglio 2021 – Prudenza sul ‘lasciapassare verde’: l’obbligo deve escludere le zone bianche e i piccoli locali. È quanto chiede il presidente regionale di Confesercenti Toscana, Nico Gronchi, che spiega:  “Oggi il Governo pare voglia decidere in merito all’utilizzo del green pass. Noi speravamo fosse l’estate del rilancio, ma l’incertezza generata dalla quarta ondata rischia di spegnere la ripartenza di pubblici esercizi e attività turistiche alle porte del picco della stagione. In considerazione della fase delicata, chiediamo al governo di agire con prudenza e valutare gli effetti del green pass sulle imprese, escludendo comunque dall’obbligo i piccoli locali con pochi coperti e le attività della zona bianca che già avevano riaperto, anche perché in estate si vive prevalentemente fuori e non a caso le norme avevano permesso una ampia riapertura delle attività”.

“Un’estensione dell’obbligo a tutta Italia, a prescindere dai colori delle zone e dall’effettivo rischio di assembramento dei locali, avrebbe un impatto rilevante sui fatturati delle imprese – prosegue Gronchi -. Ma anche sul clima di fiducia: in primo luogo per i bar, che potrebbero doversi trovare a richiedere il green pass anche per un caffè e che dovranno dedicare un lavoratore al controllo dei certificati. Anche nel caso dei ristoranti, bisognerebbe prevedere l’obbligo, se proprio necessario, solo per servizi al chiuso con un numero di coperti importante, tale da creare effettivamente un rischio”.

“La prudenza deve ispirare le decisioni nazionali e locali soprattutto per il mese di agosto - aggiunge Gronchi - dove 6 milioni e 300mila famiglie con minori al seguito, si sta parlando di diciotto milioni di soggetti, sono a decidere il loro periodo di vacanza e lo stanno facendo con un grado maggiore di incertezza. Come pure il ricorso ai molteplici tamponi si traduce in una quota non inferiore ai 25 euro che certamente non aiuta”. “Condividiamo la necessità di accelerare la copertura vaccinale, senza scaricare la responsabilità sulle imprese e di poter concepire un livello di obbligo per realizzare il ritorno definitivo alla normalità - dice ancora il presidente regionale di Confesercenti – ma insieme a ciò dobbiamo assicuraci una adeguata disponibilità di vaccini, pena per non subire ritardi per quanto riguarda la copertura della popolazione”. “Inoltre, si deve spingere sulla vaccinazione dei giovani, sugli over 60 che sono rimasti indietro – conclude Gronchi - e la macchina burocratica deve rapidamente consegnare il ‘lasciapassare’ verde”.

Maurizio Costanzo