Green pass, primo giorno senza caos: controlli serrati con lo smartphone

Musei, ristoranti piscine: da oggi scatta il certificato verde, è obbligatorio per entrare

Lunghe code fuori dal Duomo

Lunghe code fuori dal Duomo

Firenze, 6 agosto 2021 - E' entrato ufficialmente in vigore anche in Toscana il green pass.Come è andata questo primo giorno di certificazione verde a Firenze? Come per tutte le novità ci sono stati aspetti che hanno funzionato e altri meno. Tra i commercianti, c’è chi si è premunito per tempo, scaricando l’apposita app in modo da essere pronto all’arrivo del cliente e cosi scansionare il qr code.

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C’è invece, una parte che non vuole parlare ed esprimere la propria opinione in merito ai provvedimento dell’ultimo decreto del governo Draghi perché prova sgomento, delusione e rabbia.

Alcuni ristoratori parlano di un metodo a «scarica barile». Altri si sentono usati come un pretesto per arrivare alla famosa «immunità di gregge».

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La fotografia della giornata di oggi viene fatta in maniera precisa dal presidente della Fiepet Confesercenti Franco Brogi, che sottolinea come la giornata sia andata, ma non senza difficoltà almeno per i ristoranti.

«Per i bar non ci sono stati grossi problemi - spiega Brogi - con le consumazioni al banco permesse se la sono cavata. Le colazioni i tavolini all’aperto la giornata è passata. Il problema e le difficoltà si pongono per i ristoranti e soprattutto per chi non ha grandi spazi all’aperto».

Un misto di delusione e rabbia per i ristoratori che si trovano ancora un volta a dover diventare creativi nella creazioni di spazi ad hoc per i clienti. Sanzioni molto salate sia per i clienti che accedono senza certificato verde o con uno scaduto o non valido nei luoghi e per gli esercenti o i gestori ritenuti responsabili.

Si parla di multe a partire da i 400 euro per i clienti e anche di chiusure per i proprietari.

«Non tutti hanno spazi fuori per accogliere i clienti - continua Brogi - e sinceramente noi vogliamo fare i ristoratori e basta e non vogliamo la responsabilità del controllo dei certificati vaccinali. Non vogliamo fare i controllori o stare sulla porta a fare gli sceriffi. Il nostro lavoro è un altro, vaccinare è compito dello stato».

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