Mikhail Gorbaciov, quando a Firenze disse: "Firmai per i soldi al Partito Comunista"

Ha ricevuto dalla Regione il Pegaso d’Oro nel 1993 e a Palazzo Vecchio il ‘Sigillo della pace’ nel 2004. Dopo le parole sui finanziamenti sovietici a Botteghe oscure, in Parlamento si chiese l’avvio di un’indagine giudiziaria sull’ex Pci

Mikhail Gorbaciov a Firenze nel 1994 (Foto New Press Photo)

Mikhail Gorbaciov a Firenze nel 1994 (Foto New Press Photo)

Firenze, 31 agosto 2022 - Il nome di Mikhail Gorbaciov, morto a 91 anni, evoca un'intera epoca di cambiamenti storici. Ma il grande statista dell’Unione Sovietica ha avuto un forte legame anche con la Toscana e con Firenze in particolare. L’allora presidente della Regione Toscana, Vannino Chiti, consegnò all'ex presidente sovietico il Pegaso d'Oro, conferitogli nel 1993. Lo stesso presidente Chiti motivò il riconoscimento con queste parole: "Ricordando i fecondi e consolidati rapporti tra cultura russa e cultura italiana, viene assegnato il riconoscimento ad una personalità che, di fronte al "dilemma etico e politico dello scegliere tra verità e ideologia, tra la libertà e la necessità", ha scelto la verità, "affrancando così la libertà dalle catene del solo potere e della necessità". In realtà il Pegaso d’Oro doveva essergli consegnato a settembre del 1993, in occasione di una sua visita in Italia, che Gorbaciov però fu costretto ad interrompere per il precipitare della situazione politica a Mosca. Per ritirare il premio fu dunque invitato a Firenze nel novembre 1994. La premiazione avvenne nella vecchia sede di Palazzo Budini Gattai, all’angolo fra via de’ Servi e piazza Santissima Annunziata. Ai giornalisti in quell’occasione fu concesso di fare qualche domanda: presero la parola Stefano Fabbri dell’Ansa, Sandro Bennucci per La Nazione e Carlo Bartoli per l’Agenzia Italia che toccò un tasto delicatissimo, chiedendo se a proposito dei finanziamenti del Pcus al Pci, Gorbaciov sapesse qualcosa. Nella sala scese il gelo ma Gorbaciov non si scompose rispondendo di sì, ne aveva sentito parlare. “Dirò di più: qualche volta ho anche firmato. Ma qualcuno – proseguì - in un certo periodo, per evitare che il Pci arrivasse al potere in modo democratico, ha speso 10 miliardi di dollari. Non ci vedo niente di particolare: non dobbiamo essere ingenui, il mondo era spaccato, le ideologie determinavano tutto e la disciplina dei blocchi era dappertutto”. Quelle parole alzarono un polverone e Giovanni Pallanti del Ppi, allora vicesindaco di Firenze, sollecitò l’apertura di un’inchiesta scrivendo a Pier Luigi Vigna, che all’epoca era procuratore capo della procura della Repubblica di Firenze. La questione arrivò anche in Parlamento dove una cinquantina di deputati presentarono un’interrogazione con l’accusa di "alto tradimento" nei confronti dei dirigenti dell' ex Pci. Nella tappa a Sondrio Gorbaciov ritornò sul tema dei finanziamenti sovietici a Botteghe oscure sottolineando questa volta di non aver mai autorizzato pagamenti al Pci: “Riguardavano altri partiti” specificò. Ma Forza Italia e Lega nord avevano già chiesto di avviare un'indagine giudiziaria ai ministeri della Giustizia e dell'Interno: si trattava di verificare il possibile reato di “alto tradimento". In quel periodo sull'ex Pc stavano piovendo accuse non da poco: falso in bilancio, finanziamento illecito dovuto all’intervento di una grande potenza “al fine di sovvertire l'ordine pubblico interno". La fiammata di polemiche dopo poco si spense, ma il rapporto con Firenze rimase solido. 

E nel maggio del 2004 Gorbaciov tornò a Firenze dove dopo la firma del registro d'onore di Palazzo Vecchio ricevette il "Sigillo della pace", uno dei massimi riconoscimenti della città, da parte dell’allora sindaco di Firenze Leonardo Domenici in un Salone dei Dugento gremito. La sera prima il premio Nobel aveva ricevuto un’accoglienza calorosissima al Franchi dove si era giocata la Partita del cuore che aveva raccolto fondi anche per la fondazione "Raissa Gorbaciova". Le parole pronunciate a Palazzo Vecchio commossero tutti: "Sono ancora una volta in questa città che amo molto, ma purtroppo oggi da solo. Ma la vita continua".