Gkn, incontro al Mise. Il ruolo di Invitalia e licenziamenti al centro della discussione

Oggi alle 18 l'incontro tra le parti. Sindacati, lavoratori e istituzioni locali chiedono una garanzia pubblica

Manifestazione Gkn

Manifestazione Gkn

Campi Bisenzio (Firenze), 2 dicembre 2021 - Tavolo di crisi al Mise per Gkn di Campi. Oggi alle 18 in videoconferenza è in programma l'incontro, convocato dalla viceministra dello Sviluppo economico Alessandra Todde, per la vertenza Gkn, la fabbrica di viale Fratelli Cervi dove la produzione è ferma dallo scorso 9 luglio e dove sono a rischio 422 posti di lavoro.

All'incontro prendono parte le istituzioni (Comuni di Campi e Firenze, Città Metropolitana, Regione), i sindacati (Fiom, Fim e Uilm), la Rsu di Gkn, la proprietà di Gkn (assistita dai legali dello studio "LabLav Studio Legale Rotondi & Partners" e l'advisor Francesco Borgomeo, oltre il Mise e Invitalia.

Due i temi centrali: il ruolo di Invitalia e i licenziamenti. Nell'incontro che si è svolto nel pomeriggio del 1° dicembre in Regione, l'imprenditore Francesco Borgomeo in qualità di advisor di Gkn, ha annunciato una serie di iniziative per incanalare la vertenza campigiana verso una nuova e inedita strada. Lo stesso imprenditore è pronto a rilevare l'azienda dal 1° gennaio 2022 e utilizzare la cassa integrazione per transizione per fare da ponte alla successiva vendita. Delle quattro manifestazioni d'interesse annunciate nei giorni scorsi dalla proprietà - il fondo finanziario inglese Melrose - due sono in ballo: un'azienda produttrice di macchinari per l'industria farmaceutica e una che si occupa di componenti per le energie rinnovabili (entrambi sarebbero gruppi quotati in borsa sui quali c'è il massimo riservo). Le proposte garantirebbero circa 370 posti lavoro sui 422 attuali e si potrebbero concretizzare nel giro di tre o sei mesi.

Sindacati, lavoratori e anche le istituzioni locali chiedono una garanzia pubblica chiamando in causa Invitalia, l'agenzia del Mise che sarà presente all'incontro odierno. Fonti vicine al ministero fanno sapere che difficilmente l'impegno potrà essere diretto, più probabile una sorta di controllo. Prima di Invitalia, comunque, c'è da capire quale è il reale mandato che la proprietà concede all'advisor.

Altro argomento del tavolo i licenziamenti. Come annunciato da Borgomeo, l'azienda era pronta a far ripartire le lettere già ieri ma il consulente ha garantito che la procedura al momento è "sospesa". La volontà della multinazionale, comunque, è quella di lasciare definitivamente la fabbrica a fine anno e, di conseguenza, tra i lavoratori c'è il timore che i licenziamenti siano annunciati durante l'incontro al Mise.

Barbara Berti