Giovani giornalisti premiati nel nome di Letizia Leviti

La cerimonia in Palazzo Vecchio col sindaco Nardella: “Con questo premio si è creata una tradizione e vogliamo farla crescere”. Vincono Bellocchio e Berterame

I premiati Daniele Bellocchio e Simona Berterame

I premiati Daniele Bellocchio e Simona Berterame

Firenze, 19 ottobre 2019 – In un Salone dei Cinquecento gremito, si è svolta la cerimonia di premiazione del premio giornalistico Letizia Leviti. A promuoverlo, per il terzo anno consecutivo, l’Associazione Letizia Leviti, fondata nel maggio 2017 a nome della giornalista di SkyTg24 prematuramente scomparsa nel 2016. Alla base i valori che la Leviti ha da sempre ricercato nell’esercizio della sua professione: onestà intellettuale, cura del linguaggio, profondità di contenuti e la volontà di essere dove accadono i fatti. Questi i criteri di selezione del premio under 35, che questa edizione ha avuto come tema ‘sul campo’, incoronando vincitore il giornalista freelance Daniele Bellocchio. Quest’anno la giuria, presieduta da Claudio Cordova, direttore de Il Dispaccio e vincitore del premio Letizia Leviti 2017 sezione web, e composta da Cecilia Anesi, Giulia Presutti, Sara Manisera e Flavia Barsotti, ha introdotto un elemento di novità decidendo di assegnare una menzione speciale per un particolare lavoro di reportage e inchiesta, che è andata a Simona Berterame di Fanpage.it.

 

La manifestazione, patrocinata dal Comune di Firenze e dal Consiglio nazionale dell’Ordine dei giornalisti, si è svolta alla presenza del sindaco Dario Nardella e di importanti nomi della cultura e della carta stampata, delle televisioni e del web tra cui Paolo Graldi, Emilio Carelli, insieme a molti giovani giornalisti, tra cui due dei vincitori dei premi under 35 delle passate edizioni: Andrea De Georgio, Sacha Biazzo e Francesca Borri. A condurre la serata il professor Giuseppe Benelli insieme a Tonia Cartolano di Sky tg 24. Nell’ambito dell’evento di premiazione anche un momento di riflessione, intorno alle parole di Letizia “il nostro lavoro è verità, deve essere verità”, e un momento musicale, con trascrizioni per archi e saxofono di brani di Franco Battiato, Vasco Rossi e Mina, con il sax di Francesco Santucci. Il regista e attore Giancarlo Cauteruccio ha letto brani di Letizia Leviti, in cui si concentra tutto il suo modo di essere giornalista e il senso del suo lavoro.

 

Oltre centotrenta sono state le candidature pervenute, con una preponderanza di reportage scritti e destinati sia alla carta stampata che al web. La giuria ha lavorato, come recita il bando, “per valorizzare il lavoro del giornalista che abbandona la scrivania per vedere con i propri occhi, toccare con mano e immergersi nelle storie e nei luoghi che racconta”. L’obiettivo è aprirsi al mondo, con sguardo libero e privo di condizionamenti, con spirito umano e rivoluzionario sui grandi temi che da sempre l’uomo indaga: la conoscenza, la bellezza, la morte, la verità. Ed ha preso in considerazione la capacità degli autori di unire il lavoro sul campo al lavoro di ricerca e di verifica delle fonti e delle informazioni.

 

“Con il Premio Leviti a Palazzo Vecchio vogliamo manifestare una grande attenzione verso il giornalismo di qualità - ha detto il sindaco Dario Nardella - verso le opportunità per i giovani di entrare in questo mondo professionale così affascinante e anche così pieno di responsabilità e perché sappiamo che Letizia amava Firenze e la sua terra, la Toscana”. “Letizia era orgogliosa delle sue radici - ha continuato il sindaco - e ne faceva una grande occasione di ispirazione per il suo lavoro sempre improntato alla sincerità. Ormai si è creata una tradizione con questo premio e vogliamo farla crescere per dare attenzione ai giovani che si stanno battendo per una professione che merita un’attenzione maggiore anche da parte delle istituzioni”. “Questo premio parla di cultura - ha detto l’assessore alla Cultura Tommaso Sacchi -. L’idea che questa terza edizione sia dedicata in maniera ancora più marcata alle nuove generazioni di giornalisti penso che sia non solo una bella intuizione dell’associazione che lo organizza, ma anche una necessità per il nostro Paese. Oggi c’è bisogno di distinguere il giornalismo di qualità”. “Questo premio è un atto dovuto alle nuove generazioni di giornalisti - ha aggiunto l’assessore -, che hanno bisogno di fiducia. Firenze è una delle poche città italiane che attraverso il Premio Leviti permette loro di affacciarsi a un mondo affascinate come lo è quello del giornalismo, ma fuorviato dal passo dei tempi. Oggi siamo sommersi da notizie non verificate e da fake news, che vanno sapute individuare e da cui dobbiamo stare alla larga”.