Gianni Versace, il 15 luglio 1997 l’omicidio. 25 anni senza l’imperatore della moda

Ai funerali in Duomo a Milano c’era anche Lady Diana, che sarebbe morta appena un mese più tardi

Gianni Versace e il luogo dell'omicidio

Gianni Versace e il luogo dell'omicidio

Firenze, 15 luglio 2022 - Era la mattina del 15 luglio del 1997 quando, a Miami, venne assassinato Gianni Versace, considerato l’imperatore dell’alta moda made in Italy e l’inventore delle top model. Stava tornando dal News Café, che era a pochi isolati di distanza da dove abitava. Dopo aver comprato i giornali, stava rincasando. Ma quella tragica mattina venne freddato sugli scalini della sua villa, Casa Casuarina, su Ocean Drive.

L'ex abitazione di Gianni Versace a Miami
L'ex abitazione di Gianni Versace a Miami

La notizia choc della morte dello stilista, che è stato uno dei maestri più visionari e istrionici che la moda abbia mai conosciuto, ha fatto in un attimo il giro del mondo. Era stato il giovane Andrew Cunanan ad ucciderlo, che venne trovato morto nove giorni dopo l’omicidio in una barca abitazione a Indian Creek. Si era suicidato utilizzando lo stesso fucile col quale aveva commesso il delitto. I funerali vennero celebrati nel Duomo di Milano, ed erano presenti anche Elton John, e la stessa Lady Diana, che sarebbe morta appena un mese più tardi, il 31 agosto, nel tragico incidente a Parigi, in cui perse la vita anche il compagno Dodi Al-Fayed. Il Beach non ha mai dimenticato quel giorno di quella tragedia, e da allora, anche oggi, centinaia di persone, come in un ininterrotto pellegrinaggio, si fermano a fotografare l'ingresso del magnifico edificio che è stata la casa di Versace, e che poi è diventato un albergo extralusso.

Nasce oggi

Rembrandt nato il 15 luglio 1606 a Leida, Paesi Bassi. Pittore olandese, è stato tra i più grandi artisti della storia dell’arte europea. Ha lasciato 1400 disegni, centinaia di dipinti e circa 400 incisioni. Eccelso ritrattista, sottile indagatore dei valori chiaroscurali, sperimentatore di una pittura materica in cui il colore pastoso serve a creare imprevedibili effetti luministici, Rembrandt trovò il motivo centrale della sua opera nella resa incisiva dei più intimi stati d’animo. Numerosi e vari i paesaggi che dipinse, di intonazione fantastica con cieli tempestosi solcati da rapidi bagliori. Dopo la perdita dei tre figli e della moglie, l’artista si rivolse sempre più decisamente a cogliere e ad esprimere gli aspetti più intimamente spirituali  delle scene e dei personaggi che rappresentava. La sua pittura, dall’irruenza drammatica delle opere giovanili all’intensità misteriosa delle ultime opere, è stata sempre orientata ad esprimere la ‘verità’, ossia il senso più intimo delle cose. Ha detto: “Prova a mettere in pratica quello che già sai, e ciò ti aiuterà a rendere chiaro quel che ora non conosci”.