Gas, i "no" che frenano Piombino

Ravenna ha già il progetto pronto e il primo impianto di Snam sarà realizzato sull’Adriatico

Il porto di Piombino

Il porto di Piombino

Piombino, 10 maggio 2022 - Rigassificatore: mentre a Ravenna c’è già l’accordo del territorio e si lavora al progetto da almeno cento posti di lavoro, a Piombino si registrano i ’no’ dei comitati, del Wwf e i ’ni’ di varie forze politiche. Il ministro della Transizione Ecologica Roberto Cingolani, che già domenica aveva spiegato la linea del Governo, ieri è tornato sull’argomento per chiarire ulteriormente. "Stiamo riempiendo gli stoccaggi, l’obiettivo é arrivare al 90% per l’inverno 22-23, questo il punto principale. Il nostro obiettivo è da inizio del 2023 piazzare il primo grosso rigassificatore, nel posto che ci consentirà di fare prima, sono solamente questioni tecniche", ha detto.

Per Cingolani che indica la parte nord del Tirreno o dell’Adriatico "l’area di Piombino e quella di Ravenna sono entrambe scelte eleggibili". La scelta "la stiamo facendo", per partire il primo semestre del 2023. Ma Ravenna appare in netto vantaggio perché di fatto ha già un terminal al largo del porto soprannominato il ’Ragno’. E questo terminal, insieme alla collaborazione del territorio, farebbe propendere ministero della Transizione e Snam per Ravenna, perché consente di rendere operativa la nave rigassificatrice in tempi non eccessivamente lunghi: 12 mesi contro i 36 dei porti che devono costruire ex novo l’intera rete sottomarina delle tubazioni. A Piombino i tempi in realtà non sarebbero di 36 mesi in quanto la nave rigassificatrice verrebbe ormeggiata per circa 2 anni alle banchine Pim con un collegamento più breve alla rete del gas in attesa dell’impianto off shore. Ma da quanto si è capito la priorità ora sarà data a Ravenna che garantisce tempi più rapidi.