Giovani e di robusta costituzione. Ecco chi sono i "miracolati" del vaccino Pfizer

Anche giardinieri, manutentori, veterinari e idraulici tra i 140mila inseriti nelle liste dei primi beneficiari

Gli anziani della Toscana (e non solo) stanno aspettando di vaccinarsi

Gli anziani della Toscana (e non solo) stanno aspettando di vaccinarsi

Firenze, 2 aprile 2021 - Non è del tutto vero che gli avvocati hanno rubato i vaccini agli anziani. Sapete chi è entrato tra gli oltre 120mila vaccinati del personale sanitario e sociosanitario e i 20mila del personale non sanitario che opera in strutture sanitarie, in base ai dati forniti dalla Regione? Hanno avuto tutti Pfizer, anche se non hanno mai varcato la soglia di un reparto: oltre agli amministrativi, gli psicologi (ammessi tutti gli iscritti all’Ordine, più di 7mila in Toscana), gli assistenti sociali, i veterinari, i giardinieri, i manutentori, le maestranze dei cantieri (idraulici, muratori, elettricisti, imbianchini), poi addetti alle mense, cuochi, studenti iscritti a Medicina dal terzo anno. E chissà quanti altri che ancora non abbiamo individuato.

E’ andata così. Se anziché correre per essere primi o secondi in classifica a gennaio per quantità di vaccinazioni, qualcuno si fosse fermato a pensare che per i più giovani si poteva aspettare AstraZeneca, forse delle 280mila dosi se ne sarebbero risparmiate moltissime per gli ultraottantenni. Visto che gli operatori sociosanitari (tutti, compresi gli amministrativi) del sistema pubblico sono 54mila e 2.200 quelli del privato, salire a quota 140mila è un salto da 180mila dosi. Se il primo errore è questo, si capisce che il ritardo nella vaccinazione dei grandi anziani e degli ultrafragili è articolato. Finito con un doppio esposto alla procura contro la Regione presentato dal Codacons.

Prima del 23 febbraio il vaccino AstraZeneca era inibito a chi aveva più di 55 anni: anche – ma non solo – per questo, tanti giovani sono stati già vaccinati. Ma il reale motivo per cui la Toscana si è ritrovata in fondo alla classifica italiana per il minor numero di anziani vaccinati, facendo i conti con i ritardi e la mancanza di Pfizer, è da attribuire a quell’errore di impostazione della campagna vaccinale.

Il 2 gennaio il decreto ministeriale aveva individuato fra le categorie prioritarie gli over 80 e gli operatori sanitari e sociosanitari. Invece la Toscana ha sì pensato agli over 80, ma solo a quelli nelle Rsa: 18mila persone. E gli altri 300mila? C’era il nodo con i medici di famiglia: querelle durata un mese. Poi è arrivato AstraZeneca, dall’11 febbraio solo per under 55, dall’8 marzo per tutti. Qui il secondo errore: i sacrificati sono stati i settantenni.

In numeri assoluti i vaccinati nella fascia 70-74 anni (14.311) sono la metà di quelli tra i 18 e i 24 anni (23.693) e se si guardano i ricoveri sono quelli che maggiormente riempiono i posti letto in ospedale. Loro sì, che sono stati scavalcati da avvocati e da giovani e giovanissimi del personale scolastico dove sono finite 72mila persone, tra le quali anche modelle, maestri di sci e di tennis e trombonisti. Poi è arrivato Moderna: terzo errore dare le dosi al volontariato da gestire in autonomia. Non si sa chi l’abbia fatte, visto che adesso i governatori delle Misericordie reclamano che i soccotritori in prima linea non le hanno ricevute. Ora che un ordine è ristabilito c’è solo da correre. Anche se quel tempo prezioso rubato agli anziani nessuno potrà restituirlo. E troppi lo hanno pagato con la vita.