Carmignano, recuperato frammento della pala d’altare della Crocifissione rubata nel 1979

Il dipinto del XVII secolo raffigurante “Sant’Orsola” è stato restituito alla chiesa di San Michele Arcangelo da dove era stato trafugato

Il frammento raffigurante “Sant’Orsola” recuperato

Il frammento raffigurante “Sant’Orsola” recuperato

Carmignano (Prato), 19 gennaio 2023 - La pala d’altare che in origine raffigurava nella sua interezza “La Crocifissione di Cristo con Sant’Orsola e Santa Lucia”, era stata trafugata nell’aprile del 1979 dalla chiesa di San Michele Arcangelo di Carmignano, in provincia di Prato. Ora, grazie ai Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale, è stato recuperato un frammento di questa pala: si tratta di un dipinto olio su tela del XVII secolo che raffigura “Sant’Orsola”. È stata restituita dal Comandante del Nucleo Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale di Firenze, il Capitano Claudio Mauti, al parroco della chiesa Don Elia Matija. L’indagine che ha permesso il recupero del bene, coordinata dalle procure della Repubblica presso i tribunali di Genova e Firenze, è scaturita dopo una segnalazione, da parte dell’Ufficio Beni Culturali della diocesi di Prato, della presenza di un dipinto raffigurante una Santa, che si trovava presso una casa d’aste del nord Italia. Si faceva presente che, con ogni probabilità, si trattava proprio di un frammento di una pala d’altare che era custodita all’epoca nella chiesa di San Michele Arcangelo di Carmignano. A quel punto sono partite le indagini e attraverso l’interrogazione della “Banca dati dei beni culturali illecitamente sottratti”, la più completa banca dati di opere d’arte rubate esistente al mondo gestita dal Comando Tpc, è stata accertata la perfetta corrispondenza tra l’opera posta in vendita con una porzione della pala d’altare raffigurante, nella sua interezza, “La Crocifissione di Cristo con Sant’Orsola e Santa Lucia”, già al tempo catalogata presso la Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per la città metropolitana di Firenze e le province di Pistoia e Prato, denunciata quale provento di furto nell’aprile del 1979 dall’allora parroco Don Aldo Magnarelli. Lo scempio causato all’opera originale fa ritenere che anche altri ritagli della stessa pala possano esser stati immessi nel mercato dell’arte. Questo ritrovamento è non solo un esempio concreto della sinergia tra il Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale e gli Uffici Beni Culturali delle varie diocesi, ma anche dell’importanza sia della catalogazione delle opere d’arte ecclesiastiche, sia delle informazioni fornite in sede di denuncia, le quali alimenteranno la “Banca dati dei beni culturali illecitamente sottratti”, strumento indispensabile per i militari del reparto specializzato dell’Arma per recuperare, anche a distanza di decenni, beni di cui si erano perse ormai le tracce, restituendoli alla comunità.