Follie no vax: spunta la mappa dei locali che non chiedono Green pass

Le indicazioni dei gruppi Telegram sono state raccolte in una mappa: in Toscana sono circa 50 i locali che non chiedono il certificato verde

Un green pass già scaricato sullo smartphone di una turista all’aeroporto

Un green pass già scaricato sullo smartphone di una turista all’aeroporto

Firenze, 20 agosto 2021 - Contro le regole, contro l’evidenza di migliaia di morti, contro la scienza, contro il numero giornaliero, in aumento, dei contagi della pandemia da Covid. Il popolo dei No Vax continua la sua marcia. E continua a riunirsi e a trovare i propri spazi, non solo virtuali sui social, ma anche reali, in locali ‘compiacenti’. Dove è possibile accedere liberamente senza bisogno di certificato verde. Sono diversi i ristoranti, le palestre e i bar che non chiedono il Green Pass. E dalle indicazioni dei gruppi Telegram vicini a Io Apro, formalmente non riconosciuti dagli organizzatori, è stata creata addirittura una mappa dei locali che non chiedono il certificato, da nord a sud dello stivale.

Nella rete, in fermento in queste ore, circolano centinaia di indicazioni sui locali che hanno scelto di non chiedere al bancone d’ingresso nessun certificato, prima di far entrare e consumare all’interno. E da parte loro, i ‘consumatori’ si scambiano informazioni e segnalazioni precise sui locali che hanno scelto di essere ad ‘ingresso libero'. Sono diverse centinaia in tutta Italia, da nord a sud.

Tutti questi luoghi sono indicati con nome, indirizzo e categoria nella mappa realizzata con Google Maps. In tutto, fino ad ora, quasi 300 ristoranti, oltre 200 bar, circa 50 fra palestre e centri per il fitness. Solo in Toscana sono oltre una cinquantina i locali ‘free’. Una ventina solo a Firenze, un’altra decina a Prato, una ventina tra Lucca e Massa Carrara, qualcuno anche a Pistoia. La ‘mappa’ è ancora in divenire e va dai bar alle pasticcerie. Una galassia composita quella dei locali ‘no green pass’, che di fatto favoriscono la disobbedienza di quanti non sono favorevoli al vaccino, mettono a repentaglio vite, sicurezza e salute pubblica. Vaccino che, è bene ricordarlo, rappresenta un’arma fondamentale nella dura lotta contro il virus.

Abbiamo provato a contattare uno dei locali: gli chiediamo se è possibile prenotare un tavolo pur essendo sforniti di Green pass. Dopo un’iniziale incertezza, ci risponde di sì, è possibile. Quando gli facciamo presente che quello che sta facendo non è legale, ci risponde: “Non sono contro il vaccino, ma vengo da mesi di lockdown e il green pass è un danno per l’economia. Se a volte faccio entrare clienti anche senza Green Pass, lo faccio per lavorare, per non fallire, per non chiudere”. Ma intanto, proprio coloro che aprono le porte del proprio locale a persone non coperte dal vaccino, finiscono per essere i primi fautori di nuovi possibili chiusure”.

Maurizio Costanzo