Anziana e malata, odissea vaccino. "C’è un posto libero. All’Elba..."

Lo sfogo d i Barbara: "Mia madre diabetica e con il deambulatore costretta a fare 400 chilometri..." La beffa del richiamo da fare di nuovo a Portoferraio. L’Asl: "Ci attiveremo per fare qui la seconda dose"

Barbara con la mamma Paola Buzzigoli

Barbara con la mamma Paola Buzzigoli

Firenze, 16 Aprile 2021 -  «Sa che in traghetto abbiamo anche incontrato una vecchia amica della mamma, una signora di Strada in Chianti? Pensi la coincidenza, anche lei andava a Portoferraio...". C’è un sibillimo e fiorentinissimo sarcasmo nelle parole di Barbara che il 26 marzo scorso ha accompagnato la mamma Paola – 73 anni, 130 chili di peso, ipertesa, incontinente e diabetica – a fare la prima dose del vaccino Moderna. Questo perché la sala della provincia del capoluogo isolano era in quel momento il posto più vicino a via Giolitti, a Bellariva, dove farsi iniettare una dose del prezioso siero anti Covid. «Per proteggere mia mamma dal virus sarei andata anche in America. Non è questo il punto. Io mi chiedo solo se è normale che una persona anziana che si muove con il deambulatore debba fare 400 chilometri di macchina e imbarcarsi due volte su un traghetto per avere un vaccino? E che ora, tra una settimana sia costretta a fare lo stesso percorso per il richiamo?" si domanda la figlia Barbara che da un mese combatte pugni al cielo con flipper burocratici, siti web impallati, mail incrociate e telefoni che squillano a vuoto.

Tutto inizia alle 18,31 del 23 marzo quando sul cellulare di Barbara compare un sms della Regione che, con tanto di codice, informa la signora che dalle 19 potrà accedere al portale delle vaccinazioni per fissare un appuntamento alla mamma. "Ho acceso il pc e lì è iniziata la mia odissea – racconta – Ogni volta che selezionavo un luogo vicino a casa il portale si bloccava e poi compariva la scritta “Spiacenti“". A quel punto procedura vuole che si ricominci da capo con nome, cognome, codice fiscale e via digitando... "Non c’è stato verso di fissare nulla, sono stata sveglia fino alle una e alle cinque mi sono alzata per riprovare". Solo alle 10,20 – dopo più di 15 ore dal primo tentativo – Barbara riesce a ottenere l’ok. "Ma a quel punto c’era un posto libero solo a Portoferraio... Ho prenotato lo stesso". Rischioso perdere giorni. Troppa la paura che la madre, già debilitata, potesse contrarre il virus.

Al ritorno , stremata, Barbara inizia a tempestare di chiamate e mail Asl, Urp e Regione. Mia madre quasi non cammina, fatele fare il richiamo a Firenze. "Risposte? Praticamente zero, se non quella classica: ’Ha scelto lei di portare sua madre all’Elba e il richiamo deve farlo lì...’. Come se fossimo andate a farci un aperitivo". Alla fine Barbara riesce a parlare con l’Asl Nord-Ovest. "Forse, e dico forse, c’è un posto a Livorno il 24... Ma possibile che per mia mamma non ci sia modo di fare il vaccino qui". Informato del fatto Emanuele Gori, direttore sanitario dell’Asl Toscana Centro, ha assicurato che si adopererà per risolvere il problema. "Faremo di tutto per accontentare la signora, che ha molti problemi, e vaccinarla a Firenze senza altri spostamenti".