Pediatri, vaccinazioni under 16. 'Paure ingiustificate, fa più danno la pandemia'

In campo anche i medici che assistono 74mila ragazzi nella fascia d’età 12-15 anni. Dal 2 agosto chiameranno per gli appuntamenti

Valdo Flori, segretario regionale della Fimp, la federazione italiana dei pediatri

Valdo Flori, segretario regionale della Fimp, la federazione italiana dei pediatri

Firenze, 14 luglio 2021 -  Anche i pediatri si preparano per la partenza della campagna vaccinale. Dal 10 agosto via alla vaccinazione negli ambulatori. Dal 3 agosto cominceranno le chiamate alle famiglie dei ragazzi di età compresa fra i 12 e i 15 anni. In Toscana sono quasi 74mila dei 130mila toscani seguiti ancora dal pediatra, gli altri sono già assistiti dai medici di famiglia. Un’attività, quella dei pediatri, che andrà parallela a quella dei medici di famiglia e degli hub gestiti dalle Asl: in quest’ultimo caso le prenotazioni sono già iniziate sabato scorso e i genitori hanno fissato l’appuntamento per 21mila ragazzi di quell’età sul portale regionale. Potranno vaccinarsi dal 9 agosto.

Nella prima settimana di agosto i pediatri cominceranno a fare le telefonate. "Non sarà semplicissimo all’inizio perché il periodo coincide con quello delle ferie estive di molti pediatri e di parecchie famiglie – spiega Valdo Flori, segretario regionale della Fimp, la federazione italiana dei pediatri – In ogni caso si parte e proseguiremo a oltranza, vaccinando sempre nei nostri ambulatori, come accade per tutte le altre vaccinazioni. E’ possibile che si decida di dedicare qualche sabato al vaccination day per accelerare".  

Qual è l’obiettivo da raggiungere? "Arrivare a fine ottobre con la più ampia copertura vaccinale che consenta ai ragazzi di vivere un anno scolastico più normale, di praticare attività sportiva e coltivare la socialità".  

Sono in forte sofferenza? "Anche i ragazzi nella fascia 12-16 anni sono in forte crisi. Manifestano criticità psicologiche importanti: forme di depressione e anoressia. Sicuramente situazioni ben più gravi rispetto ai rischi degli effetti collaterali del vaccino".  

Che tipo di domande vi fanno i genitori? "Soprattutto sulla sicurezza e sull’efficacia, quelli che si rivolgono a noi non sono troppo critici. C’è una grande voglia di vaccinarsi che manifestano i ragazzi perché hanno capito che vivono sulla loro pelle gli effetti collaterali della pandemia".  

Ci sono anche i genitori contrari, o molto critici. "Ci sono ma sono una minoranza. Argomentano la loro contrarietà sostenendo che non si conoscono gli effetti a lungo termine, che il vaccino è in fase sperimentale. Tuttavia se ricevono le opportune indicazioni con l’aiuto del pediatra molti cambiano idea e lo accettano con maggiore consapevolezza".  

Tra le paure c’è quella che si tratti di una terapia genica... "Non lo è. Non determina alterazioni genetiche. L’Rna messaggero serve a portare informazione alla cellula in modo che l’organismo produca anticorpi ma sparisce istantaneamente. Non si interviene sul dna".  

Si teme che ci siano sostanze che potrebbero dare effetti a lunga distanza... "Non ci sono. Nel Pfizer in particolare ci sono solo goccioline di grasso che veicolano il messaggio. Non ci sono sostanze tossiche. E’ molto più ben tollerato rispetto ad altri vaccini a vettore virale".  

Ma degli effetti a lungo termine poco sappiamo. "E’ ovvio che la sorveglianza dovrà essere fatta. Le segnalazioni di effetti collaterali sono già diminuite nell’ultimo rapporto Aifa. Non sappiamo ancora cosa succederà fra un anno o dopo, ma per come è fatto il vaccino non ci dovrebbe essere alcun problema".  

Dunque i timori sono infondati? "Il rapporto rischio beneficio nel caso del vaccino anti Covid è diverso rispetto agli altri vaccini. Non posso fare un rapporto con la malattia come per il morbillo perché nella maggioranza dei ragazzi il virus non dà sintomi. Piuttosto il rapporto costi benefici va esteso agli effetti della pandemia, all’isolamento sociale che comporta che può avere e ha già avuto effetti devastanti anche a lungo termine".