"Il mio bambino è forte. Che cuore la gente di qui"

Leonardo, padre quarantenne del piccolo racconta l’angoscia e la gioia. "Avevo il terrore ma la mia compagna non ha mai smesso di dire ’E’ vivo’"

Leonardo Tanturli

Leonardo Tanturli

Firenze, 24 giugno 2021 -  «Avevo qualcosa di fermo qui, nella pancia". Era il terrore, un terrore con il timer. Liquido, mobile, incedeva. Il terrore che Nicola, il suo scricciolo d’uomo, non ci fosse più. Ma babbo Leonardo, 40 anni e una vita di scorza dura e pulita, scandita dai ritmi dei monti, senza internet e neppure corrente elettrica, non poteva sputarla fuori quella paura perché Pina, la sua compagna, serrava le mascelle e si ostinava a crederci: "E’ vivo". "E allora dovevo resistere per lei". Leonardo è stanco, scombussolato da un treno merci di immagini e emozioni. Soppesa le parole con il bilancino.  

Ma finalmente può sorridere

"Ora inizio a realizzare, solo ora. Ho dormito, ho mangiato qualcosa. L’incubo è finito e voglio dire grazie, grazie a tutti".  

Inutile fare domande banali, il suo cuore si sarà spalancato quando ha visto il suo bambino.

"Sì, è stato bellissimo. Non so che dire, solo che sono contentissimo".  

Non ci girerò intorno: ci sono stati degli attacchi alla vostra famiglia, a questo stile di vita troppo ’libero’ che sarebbe stata una delle ragione di questa brutta avventura

"Posso dire soltanto che il fatto di vivere qui è una scelta che sento fortemente mia, anzi nostra. E anche in queste ore ho avuto la riprova della forza delle persone che vivono qui intorno a noi, in questo mondo. Ci hanno sostenuto in ogni modo".  

Non soltanto loro

"Infatti voglio ringraziare con tutto il cuore le forze dell’ordine e i volontari che per due giorni sono stati qui a cercare Nicola con noi. Dal grande cuore della comunità, del nostro paese fino alla logistica di chi ha organizzato i soccorsi".  

Un’immagine molto bella nel dramma: decine e decine di ragazzi volontari impegnati nella ricerca

"E’ vero, sono venuti in tanti, anche dai paesi vicini"  

Inconsciamente sapeva che il suo bambino ce l’avrebbe fatta ?

"La mia compagna, la mia compagna. Lei è la mamma, ha un legame fortissimo con il bambino. Se lo sentiva dentro che era qui vicino".  

E lei?

"Io avevo qualcosa dentro, paura. Ma lei passa tantissimo tempo con i nostri bambini. E’ stata forte. Sapeva, se lo sentiva. E ci ha dato la forza, ha messo tutto il suo impegno per tutti noi".  

Non crede che da questa storia drammatica che ha avuto il lieto fine che tutti aspettavamo possa arrivare una grande lezione per questo Paese stranco, egoista e disilluso? Un’intera comunità che ha dato l’anima per salvare suo figlio...

"Sì. (a Leonardo s’inumidiscono gli occhi, chiude le palpebre poi apre un sorriso, finalmente). Sì. grazie a tutti, con tutto il mio cuore. Ora provo a dormire, domani mattina torna il mio bambino".